Un anno calcistico vive dei suoi ritmi, ha le sue stagioni e i suoi giorni cerchiati in rosso sul calendario. Di solito non è marzo il momento in cui ci si aspetta di dover decidere una stagione, i campionati sono infatti poco più che al giro di boa e il valzer delle eliminazioni dirette in Champions League è appena cominciato. Mentre la maggior parte delle squadre europee è impegnata a costruire la propria annata, la Juve rischia di chiuderla con due mesi in anticipo rispetto alla tabella di marcia. Il dentro o fuori è di quelli da brividi: se ai bianconeri dovesse fallire la remuntada contro l'Atletico dopo il 2 a 0 subito all'andata, la squadra di Allegri non avrebbe più nulla per cui combattere nei prossimi mesi, in virtù di un campionato già vinto e della Coppa Italia sfumata prematuramente.

Come se non bastasse, al peso specifico della partita di martedì vanno aggiunte le numerose difficoltà che i bianconeri stanno mostrando nell'ultimo periodo, non il miglior viatico per preparare con fiducia l'impresa di Champions.

Ronaldo nervoso

La squadra è in evidente involuzione e dallo spogliatoio cominciano a filtrare malumori, con i pezzi pregiati della rosa che mai come in questo momento appaiono scontenti e stizziti dalla situazione. Cristiano Ronaldo sembra avere perso la pazienza di fronte alle prestazioni desolanti dell'ultimo periodo, e domenica, nel secondo tempo di Napoli, si è rivolto sconsolato verso la panchina, intimando ad Allegri di mettere mano a una squadra in quel momento in totale balia dei partenopei.

Il peso, anche politico, del fuoriclasse di Madeira è enorme nel mondo Juve e il suo malumore è di quelli assordanti per l'ambiente, denotando una situazione più complessa di quanto si possa immaginare. A onor del vero, i punti in campionato stanno continuando ad arrivare al pallottoliere bianconero, ma le prestazioni sono preoccupanti e difficilmente basteranno di fronte alla squadra di Simeone.

Vedendo la sua Juve che vince ma non convince, Ronaldo ha perso la pazienza con Allegri, reo di non essere riuscito a dare una vera impronta all'undici bianconero, ancora troppo schiavo degli estemporanei lampi di genio dei suoi campioni (ovvero la punizione di Pjanic). Lo stesso allenatore livornese dopo il posticipo di domenica, secondo quanto riportato da Tuttosport, avrebbe dato ragione al fuoriclasse portoghese, riconoscendo la tendenza 'suicida' della squadra ad abbassarsi troppo e produrre poco nella metà campo avversaria, dove Ronaldo spesso si ritrova solitario in balia delle difese avversarie.

Dybala va 'rigenerato'

Un altro rebus di difficile soluzione riguarda la seconda firma bianconera per importanza: Paulo Dybala. La Joya non sta attraversando il suo momento migliore e ancora una volta la radice dei problemi sembrerebbe di natura tattica. Il fuoriclasse argentino non ha mai mostrato troppa continuità e risulta, più di Ronaldo, molto influenzato dalla posizione di campo in cui è chiamato ad agire. Allegri sembra non aver trovato la quadra tattica per far permettere al proprio 10 di avvicinarsi di più alla porta e sfruttarne così l'enorme arsenale offensivo. Il risultato è un Dybala intermittente e da ritrovare in vista della sfida all'Atletico, dove la sua classe 'servirà come il pane' a una Juve spaesata e preoccupata.