I Sondaggi politici confermano come per il Movimento 5 Stelle sia un momento di grande difficoltà. E questo nonostante il periodo, sulla carta, dovrebbe essere favorevole, vista l'instaurazione del terzo governo consecutivo il cui primo ministro, in questo caso Matteo Renzi, non è stato direttamente eletto dal popolo. Una situazione che quindi dovrebbe incrementare i consensi per Beppe Grillo e il M5S, che contro questo genere di politiche "di palazzo" si sono sempre scagliati.
Invece non va così. E le ragioni sono probabilmente da cercare nelle polemiche che stanno coinvolgendo il Movimento dopo la raffica di espulsioni e le conseguenti dimissioni che si sono viste principalmente al Senato, ma che hanno coinvolto anche i deputati alla Camera.
Lo conferma il sondaggio Demos pubblicato oggi su Repubblica, secondo cui il M5S si ferma al 21,3%. Un risultato che conferma la crisi del M5S registrata anche da numero altri sondaggi e che conferma anche come Forza Italia torni ad essere il secondo partito, al 21,5%. Primo posto per il Partito Democratico, che in questo sondaggio si trova al suo valore massimo: 34,8%. E di conseguenza, con l'apporto di Sel (4%) e grazie alle regole della legge elettorale Italicum, sarebbe il centrosinistra a vincere al primo turno (e comunque a trionfare in un eventuale secondo turno).
Non va molto bene nemmeno a Beppe Grillo, che nei sondaggi Ixè che registrano la fiducia nei confronti dei leader politici si ferma al 31%, in calo di tre punti percentuali rispetto a quanto registrato solo sette giorni fa. Il tutto mentre il suo nemico numero uno, Matteo Renzi, mette a segno un incremento record di dieci punti e raggiunge il 62%.