Stoccate su stoccateal governo e al Ddl Grasso, ora all'esame della CommissioneGiustizia e prossimamente in Aula, da parte del pm Cantone,che il premier Matteo Renzi vorrebbe per vigilare sull'expodi Milano, dopo la travolgente ondata di scandali, che hatravolto la manifestazione mondiale con numerosi arresti.

Dalle pagine de "LaRepubblica", il magistrato antimafia, però attacca ilgoverno e la logica dei provvedimenti di emergenza, sostenendo lanatura di leggi spot, emanati unicamente sull'onda emotivadell'emergenza, dei provvedimenti che il Ddl Grasso pensa diintrodurre e che si tradurranno, secondo il pm, nell'ennesima leggespot, sostanzialmente inutile.

Entrando poi nel merito,Cantone specifica la natura delle sue critiche, ricordando come simodifichi ancora una volta la norma sulla concussione, sicerchi di intervenire sulla prescrizione e si pensa diripristinare un falso inbilancio che però, secondo il pm, non ha alcuna efficacia nènessuna efficienza. Altro punto critico, inoltre, èquello sulla norma antiriciclaggio, che, scritta così com'è,continua a sostenere Cantone, è inapplicabile poichèprevede, per fare scattare il reato, che vi sia un nocumentodell'economia, "meccanismo assolutamente vago", comesostiene il pm su "La Repubblica".

Ilmagistrato infine termina il suo intervento dichiarando chenon ha intenzione di fare "gite milanesi", inutili efini a se stesse, e ribadisce la necessità di poteri specialiper vigilare su Expo. Insomma, le prospettive, nonostantel'intervento del premier in prima persona, non sembranoaffatto allettanti per la città di Milano e per l'Italia ingenerale, in vista del 2015.