Angelino Alfano, con una circolare ufficiale, ha chiesto ai sindaci di tutta l'Italia di cancellare le trascrizioni di matrimoni gay celebrati al di fuori del Paese. Una decisione che il Ministro dell'Interno definisce "nel rispetto della legge", ma che ha scatenato un nugolo di polemiche nel mondo politico e nell'opinione pubblica. I primi a ribellarsi alla richiesta di Alfano sono stati proprio i sindaci ai quali la circolare era rivolta, poi lo scontro è arrivato anche nel Governo con una profonda spaccatura che addirittura potrebbe metterne a rischio la sopravvivenza. Il leader del Nuovo Centro Destra ha voluto subito replicare ad accuse e attacchi, sottolineando ancora una volta che la sua ordinanza è stata emessa nel rispetto del Codice Civile, della Corte Costituzionale e della Cassazione, che parlano di "inidoneità delle unioni omosessuali" ad essere considerate come atti di matrimonio e, di conseguenza, ad avere tutti gli effetti giuridici riconosciuti dall'ordinamento italiano. Dura la reazione del Partito Democratico alla circolare Alfano, con Matteo Orfini che ha consigliato al Ministro dell'Interno di lavorare per favorire le trascrizioni dei matrimoni gay nel nostro Paese, non per annullarle.

Diretto l'attacco del leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola, il quale ha espressamente affermato: "Dovrebbe uscire dalle caverne", riferendosi ad Alfano. Uno schiaffo morale al leader di NCD è arrivato da Silvio Berlusconi, il quale nel pomeriggio ha annunciato la nascita, all'interno di Forza Italia, di un dipartimento per le libertà civili coordinato da Mara Carfagna. Il capo dell'Interno ha difeso la sua decisione ribadendo di non aver voluto interferire nelle autonomie locali e nelle attività dei sindaci, ma di aver agito nel "rispetto della legge". Per provare a smorzare le polemiche, è intervenuto sull'argomento Matteo Renzi. Il premier ha affermato che dopo aver lavorato alla legge elettorale e alle riforme costituzionali, il Governo si occuperà anche dei matrimoni gay, con una legge che consentirà alle coppie omosessuali di iscriversi in un registro dedicato proprio alle unioni tra persone dello stesso sesso. In tal modo potranno usufruire degli stessi diritti delle coppie eterosessuali sposate, come la reversibilità della pensione, il diritto di successione in caso di morte e l'assistenza negli ospedali e in carcere. Chissà se le rassicurazioni fatte dal Presidente del Consiglio riusciranno o meno a riportare un po' di serenità non solo all'interno del Governo, ma anche tra i sindaci indignati per la circolare Alfano e tra le associazioni gay che hanno attaccato duramente il Ministro dell'Interno.