Dopo gli accordi del Patto del Nazareno, rivisti ultimamente per trovare il candidato al Quirinale, fra Renzi e Berlusconi e indirettamente Alfano, è nata un'intesa che non si è rivelata gradita alle opposizioni, e perfino alla minoranza del Partito Democratico. Per questo Nicola Vendola ha pensato di aprire subito un fronte comune in grado di opporsi alle consultazioni per l'elezione del Presidente della Repubblica, alla corazzata Pd-FI, sfruttando il momentaneo malcontento della minoranza PD guidata da Civati. Inevitabile per il leader di S.E.L è l'apertura di questa alleanza verso il Movimento 5 Stelle, poiché rappresenta la voce maggiore delle opposizioni, indispensabile per arrivare al numero sufficiente a formare un fronte anti-Nazareno forte.

Fino a questo momento però il M5S, dichiara Roberto fico, apprezza la proposta di avvicinamento di Vendola, ma attende la rosa dei quattro nomi che farà Renzi, derivante dagli accordi con l'ex Cavaliere. Questo, tuttavia, sarebbe il momento per il Movimento di Grillo di dimostrare di voler fare opposizione in tutti i sensi, cosi come sbandierato in campagna elettorale, chiudendo gli occhi sulla inevitabile alleanza con S.E.L. Quest'ultima viene definita da Fico come appartenente a quella cultura dei giochi di palazzo, ma un'alleanza è con questi è indispensabile per ottenere, in compenso, un fronte di opposizione comune solido. Di fatto, solo con il consenso del Movimento di Grillo si avrà un'opposizione in grado di impedire l'elezione di un candidato espressione del Patto del Nazareno.

Sulla minoranza del Partito Democratico si espone Civati, che prende la palla al balzo per evidenziare ancor di più la situazione non soddisfacente, e far scricchiolare gli equilibri del Partito stesso. Vorrebbe approfittare di questa occasione per costringere Renzi ad un confronto interno serio con tutti i dissidenti. La maggioranza perciò si incontrerà con Bersani e gli altri esponenti per cercare di trovare un nome di comune accordo, e non perdere pezzi importanti.

Se il M5S non approverà la proposta di Vendola, si avrà un'elezione del Presidente della Repubblica sicuramente più celere; al contrario, ci potranno essere innumerevoli consultazioni prima di arrivare alla fatidica maggioranza.