E' stato ritirato, nel corso della discussione al Senato del disegno di legge che modifica le norme in materia di adozioni dei minori da parte delle famiglie affidatarie, l'emendamento che prevedeva la possibilità di estendere le adozioni anche ai single. L'emendamento era stato presentato dalla senatrice democratica Francesca Puglisi e prevedeva di equiparare le famiglie e i single affidatari di un bambino, consentendo ad entrambi la possibilità di trasformare l'affido in adozione.
Il ddl in discussione al Senato
Il disegno di legge in discussione al Senato, intende rivedere le norme che regolano l'adozione dei minori da parte delle famiglie affidatarie, aprendo, a quest'ultime, la possibilità di accedere all'adozione.
Secondo la legge attualmente in vigore, che risale al 1983, i minori possono essere affidati ad una coppia o a un single per un periodo massimo di due anni, ma spesso si arriva anche a quattro anni, durante i quali si crea un legame molto forte tra il bambino e la coppia affidataria. Trascorso questo periodo, gli assistenti sociali decidono se il minore può ritornare alla sua famiglia d'origine. Nel caso in cui non ci siano i presupposti, ne stabilisce l'adottabilità.
Con il ddl in discussione, si concede di trasformare l'affido in adozione, tutelando il legame già creatosi con il minore. L'emendamento della senatrice Puglisi mirava ad estendere questa possibilità anche ai single e alle coppie non sposate allo scopo "di equiparare i diritti dei bambini che vanno in affido familiare a single con quelli che sono affidati a coppie regolarmente sposate".
Adozioni ai single: la contrarietà di Area Popolare
L'emendamento di modifica proposta dalla senatrice Puglisi è naufragato a causa della contrarietà di alcuni senatori dello stesso Partito Democratico e, soprattutto, dei senatori di Area Popolare che hanno visto nella proposta di adozioni ai single il tentativo di aprire la strada all'adozione da parte di coppie omosessuali essendo questa possibile, secondo l'emendamento ritirato, anche "in presenza di coppie non sposate e non necessariamente di sesso diverso".
Di fronte alla minaccia di opposizione al disegno di legge paventata dai senatori del centro destra, la senatrice Puglisi ha preferito ritirare l'emendamento per non correre il rischio di far naufragare la nuova normativa considerata, comunque, un passo avanti rispetto a quella in vigore. Ragioni di opportunità politiche che, ancora una volta, fanno perdere all'Italia l'occasione di allineare la propria legislazione in tema di diritti sociali a quella del resto d'Europa.