L'annullamento della registrazione delle nozze gay non può essere disposta dal ministero dell'Interno o dal prefetto, ma solo dall'autorità giudiziaria. Lo ha stabilito una sentenza del Tar del Lazio, accogliendo il ricorso di alcune coppie contro l'annullamento della trascrizione del loro matrimonio, contratto all'estero, sul registro delle Unioni Civili del Comune di Roma. La sentenza del Tribunale Amministrativo giunge al termine di un contenzioso tra alcuni sindaci, tra cui Ignazio Marino a Roma e Giuliano Pisapia a Milano, che avevano deciso di trascrivere i matrimoni contratti da persone dello stesso sesso all'estero.

Nel caso di Roma, Marino aveva organizzato una cerimonia collettiva in Campidoglio lo scorso 18 ottobre, durante la quale erano state registrate 16 unioni gay contratte in Stati dove queste sono ammesse.

Nozze gay: l'opposizione del ministro dell'Interno, Angelino Alfano

Una registrazione, quella del sindaco Marino, in aperta sfida con il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, che aveva emanato il 7 ottobre una circolare con la quale dava direttive ai prefetti affinché invitassero i sindaci a non registrare i matrimoni gay o, nel caso lo avessero già fatto, ad annullarle. Proprio in ottemperanza alla circolare del ministro Alfano, il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, aveva emanato, il 31 ottobre 2014, un decreto con il quale annullava le trascrizioni.

Nozze gay: la sentenza del Tar del Lazio

Contro l'annullamento disposto dal prefetto di Roma, avevano fatto ricorso alcune delle 16 coppie, ottenendo una sentenza che, pur non cambiando nulla circa la possibilità di contrarre nozze gay nel nostro ordinamento giuridico, fa chiarezza sulle competenze in materia. I giudici della prima sezione Ter del Tar del Lazio, dopo aver esaminato la normativa nazionale e comunitaria, ha stabilito che, secondo le norme vigenti, non è possibile celebrare in Italia matrimoni tra persone dello stesso sesso che, di conseguenza, non possono essere trascritti nel registro delle unioni civili neppure quando siano stati celebrati all'estero.

Tuttavia, trattandosi, nel caso della trascrizione, di un atto non previsto dalla legge, questo può essere annullato solo con l'intervento dell'autorità giudiziaria e non dal ministro dell'Interno né, tantomeno, dai prefetti. Le trascrizioni dei matrimoni gay autorizzate dai sindaci rimangono pertanto valide fino all'eventuale pronunciamento di un giudice chiamato in causa in merito.