Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si inserisce nella discussione europea in corso sul problema dei migranti. Il Presidente pronuncia delle frasi molto chiare e dirette all'indirizzo di Bruxells. Intanto la risoluzione dell'Unione Europea che prevedeva che ogni stato membro debba ospitare una quota di rifugiati sembra irrimediabilmente arenata.
Gli sviluppi in UE
Federica Mogherini rende nota con un tweet la decisione presa in ambito europeo sulla costituzione di una flotta che dovrebbe "distruggere il modello di business dei contrabbandieri e delle reti di trafficanti nel Mediterraneo" (ansa.it).
La flotta dovrebbe essere a comando italiano. Ma in realtà il nocciolo vero della questione, ovvero come collocare le persone che continuano ad approdare sulle nostre coste, sembra destinata a rimanere senza una soluzione concreta. Dopo la presa di posizione della Francia, che stamattina si è dichiarata contraria alle quote di distribuzione preferendo una politica di respingimenti, anche la Spagna si è tirata indietro. Il ministro degli esteri spagnolo ha dichiarato che la Commissione dovrebbe "rivedere la sua proposta" (ansa.it) in merito alla questione. L'Inghilterra si era già detta contraria, così come praticamente tutti gli altri paesi dell'Ue. Inoltre, il passo indietro di Francia e Spagna sono ancora più clamorosi se si pensa che fino a poco tempo fa erano considerati nostri "alleati" sull'argomento dei migranti.
L'Italia è quindi stata lasciata sola nuovamente a gestire gli arrivi sempre più copiosi dalle coste dell'Africa e da come si sono messe le cose una soluzione condivisa a livello europeo sembra molto improbabile.
Le parole di Mattarella
Mattarella si inserisce nella discussione con degli interventi diretti a Bruxelles. "Bruxelles deve prendere atto del dramma dei profughi e darsi una nuova missione storica che si ponga l'obiettivo di favorire una maggiore integrazione tra sponda nord e sud del Mediterraneo, creando le condizioni per uno sviluppo condiviso" (ansa.it).
Le cose stanno andando esattamente nella direzione opposta da quella auspicata dal nostro capo di Stato, visto che l'idea preferenziale degli stati membri dell'Ue sia quella di risolvere il problema con il rafforzamento dei controlli di frontiera. Mattarella ha ribadito ancora il concetto: "I flussi che partono dalla Libia configurano un dramma umanitario senza precedenti, di cui l'Europa deve farsi carico" (ansa.it).
Il Presidente della Repubblica decide di affrontare anche il problema dell'Isis, che ai politici italiani ed europei piace molto menzionare quando si parla di rischi di attentati terroristici nel nostro continente ma che tende ad essere trascurata quando si parla dei rischi che si corrono in Africa. "L'Isis si nutre di una narrativa fanatica ed oscurantista. Dalla Siria all'Iraq, Daesh sta cercando di diffondere il proprio marchio di morte e distruzione anche in altre aree del Mediterraneo e del Medio-Oriente a cominciare dallo Yemen e dalla Libia" (ansa.it). Le parole di Mattarella sono un invito alla solidarietà e al senso di responsabilità, che per il momento pare che resteranno inascoltate. Forse in Europa sarà possibile arrivare ad un compromesso, ma per il momento il gioco è fermo.