Mentre lo sciopero degli scrutini proclamato dai sindacati riscuote un'altissima adesione, al Senato continua la discussione sul DDL Scuola e gli articoli 10 e 13 che riguardano anche le assunzioni dei precari. Qui la minoranza del Partito Democratico esce con due emendamenti a firma dei senatori Gotor e Lo Giudice, che riguardano proprio gli articoli in questione. Considerato che il piano di assunzioni previsto dalla riforma non accontenta quasi nessuno, o comunque solo una minoranza, ecco che altre idee arrivano sul tavolo. Saranno ascoltate e accettate?

Gli emendamenti al Ddl scuola per le assunzioni dei precari

Gli emendamenti al DDL scuola di Lo Giudice e Gotor, che mirano a contenere la protesta in atto in questi giorni, propongono di attivare un piano di assunzioni pluriennale per la stabilizzazione di tutti i precari di ogni tipo di graduatoria, degli abilitati TFA e PAS e di tutti gli altri abilitati con servizio pregresso superiore a centottanta giorni. Si propone anche di mantenere il TFA. Si tratta di una proposta che potrebbe piacere a molto docenti e in parte compiacerli. Ma solo in parte. Perché ricordiamo che la protesta alla riforma include anche altri punti fondamentali, come la valutazione del docente e i poteri dati al preside, considerato un dittatore.

Altre proposte di modifica al DDL scuola

Proprio per questo motivo, tramite gli emendamenti presentati dai due senatori, ci si propone anche di rendere maggiormente stabile l'incarico triennale del docente e di impedire a genitori ed alunni di far parte del comitato di valutazione degli insegnanti. Ma la guerra è ancora tutta aperta.

Per prima cosa non è detto che queste modifiche siano approvate. Poi resta sempre in essere il problema temporale: se il DDL non viene approvato entro la fine del mese, il tempo per procedere con le assunzioni di settembre non ci sarà più. Non a caso Renzi ha velatamente minacciato chi intende far saltare il suo disegno di legge, ricordando che con lui saltano pure le assunzioni dei precari. Minaccia che è stata accolta da alcuni docenti con indifferenza: per loro il DDL deve saltare e basta.