I due giornalisti che hanno riportato sull'Espresso la presunta intercettazione della telefonata di Rosario Crocetta con il suo medico Matteo Tutino, il quale avrebbe pronunciato della parole molto gravi nei confronti di Lucia Borsellino, sono indagati dalla procura di Palermo. Nonostante le smentite della procura, l'Espresso continua ad insistere sulla correttezza della notizia pubblicata. Finalmente riusciremo a vederci chiaro?

Le indagini

Piero Messina e Maurizio Zoppi sono i firmatari dell'articolo dell'Espresso in cui si riporta l'intercettazione della telefonata tra Tutino e Crocetta.

"Va fatta fuori come suo padre" (ansa.it) questo avrebbe detto Tutino al telefono con Crocetta, riferendosi a Lucia Borsellino. Frase gravissima, che ha ovviamente fatti scoppiare un caso mediatico. Adesso, oltre che mediatico, il caso è diventato anche giudiziario. La procura di Palermo ha deciso di mettere sotto indagine Messina e Zoppi, per scoprire come stiano realmente le cose. Già l'Ordine dei Giornalisti di Sicilia ha cercato di dipanare la matassa, indagando sulla questione per cercare di capire da che parte stia la ragione. L'intercettazione infatti non risulta alla procura di Palermo e nemmeno a quelle di Catania, Caltanissetta e Messina. Ma la redazione dell'Espresso continua invece a sostenerne l'esistenza.

La procura di Palermo ha allora deciso di intervenire, mettendo sotto indagine i due giornalisti: entrambi sono indagati per pubblicazione di notizia falsa, Messina in più è sospettato di calunnia. Sarebbe proprio Messina infatti ad aver dichiarato di aver ascoltato l'intercettazione grazie ad un non meglio identificato investigatore, che però avrebbe smentito le parole del giornalista.

Sia Messina che Zoppi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere quando sono stati sentiti dai magistrati. Una faccenda che si fa sempre più strana.

Da una parte viene da pensare che non sia possibile che due giornalisti pubblichino una notizia di tale entità sapendo che è falsa: avrebbero potuto facilmente prevedere di essere scoperti immediatamente.

Dall'altra parte, perchè mai le procure siciliane dovrebbero smentire l'esistenza di un'intercettazione che invece esiste, mettendo addirittura sotto indagine i due giornalisti? Credo che tutti si augurino che i magistrati riescano a chiarire la faccenda e a scoprire se delle frasi così gravi come quelle in questione siano mai state intercettate o meno.

La posizione di Crocetta

Rosario Crocetta, intanto, continua a difendere la sua posizione e a negare con tutte le sue forze che quella telefonata sia avvenuta. Il suo partito, il Pd, non lo sta sostenendo: la linea più condivisa tra le fila del Partito Democratico per porre fine alla faccenda sono le dimissioni di Crocetta e nuove elezioni in Sicilia.

Ma il governatore non ne vuole sentir parlare. Crocetta non ha nessuna intenzione di tirarsi indietro, e non sembra che il fatto di essere praticamente solo contro tutti gli crei problemi. Anche il risvolto politico di questa faccenda probabilmente troverà soluzione solo nel momento in cui saranno concluse le indagini della procura, mettendo in chiaro chi stia dalla parte del torto e chi invece da quella della ragione.