Non conosce limiti la spinta energica del M5S verso una risalita nei sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani. L'ultimo sondaggio pubblicato dall'Istituto Demopolis, alcuni giorni fa, disegna un quadro evidente nel quale il Pd, il maggior partito di governo, sta patendo alcune scelte politiche non condivise dagli italiani (su tutte la riforma della scuola) mentre il Movimento Cinque Stelle sta portando all'incasso il disappunto degli italiani verso la spinta modesta dell'azione di governo nella lotta contro la disoccupazione e nella riduzione del debito pubblico.

Dal 12 maggio al 26 giugno il Partito Democratico ha perso ben 3 punti percentuali di consenso, secondo l'ultima stima Demopolis, assestandosi al 32%. Mentre addirittura il M5S guadagna ben 4 punti passando dal 21% di metà maggio al 25% di fine giugno. Un trend che, se confermato nelle prossime rilevazioni, potrebbe addirittura consentire al movimento fondato da Beppe Grillo di appaiare il maggior partito di governo nei consensi degli italiani.

Salgono Lega e Forza Italia, stabili Sel e Fratelli d'Italia

In quaranta giorni la Lega Nord ha guadagnato un punto percentuale passando dal 15% di maggio al 16% di fine giugno. Un ulteriore balzo in avanti che lo colloca saldamente al primo posto tra i partiti di centro destra, incalzato al secondo posto da Forza Italia che rispetto all'ultima stima, guadagna l'1,8%, assestandosi al 12%.

Mantiene invariato il consenso il partito dei Fratelli d'Italia che rimane costantemente ancorato al 4% di poco sopra al partito di Alfano, il Nuovo Centro Destra che conferma l'8% rilevato a metà maggio.

Stabile anche Sinistra e Libertà che si conferma al 4,5% comunque in risalita negli ultimi mesi. Sale invece al 42% il dato che riguarda coloro che si asterranno o annulleranno il proprio voto, un dato che comunque fa riflettere su quanto sia strutturata e radicata la disaffezione degli italiani verso la politica, incapace di dare risposte concrete al Paese reale negli ultimi anni.