“Non ho invitato il sindaco Marino. Chiaro? Ho chiesto agli organizzatori e nemmeno loro lo hanno invitato. Si professa cattolico, è venuto spontaneamente. Chiaro?”. La presa di distanza di Papa Francesco sulla presenza del primo cittadino a Philadelphia - nel corso dell’incontro mondiale delle famiglie - è stato certamente il punto peggiore della sua amministrazione. Un caso senza precedenti. Lo schiaffo pubblico dell’uomo più potente del pianeta ha contribuito ad azzerare la credibilità di un personaggio che, anche per demeriti personali, non è mai decollata nel Palazzo.

Una frattura non da poco considerato l’imminente Giubileo indetto da Bergoglio per il prossimo otto dicembre; una figuraccia clamorosa mal digerita dallo stesso Partito Democratico. MatteoOrfini, uno tra i pochi a riuscire nell’impresa di neutralizzare spesso e volentieri polemiche e veleni, ha dovuto inchiodare per la prima volta il sindaco alle sue responsabilità. “Il Pd deve occuparsi dei problemi veri e non delle polemiche - ha affermato in merito al caso del viaggio di rappresentanza per il Papa - Marino è stato eletto per guidare la città e lo deve fare meglio, di come ha fatto fino a oggi”.