Tutto è cominciato quando il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, è stato condannato lo scorso gennaio a un anno di reclusione, con sospensione della pena, per abuso d'ufficio. Il reato era legato al progetto di realizzazione di un termovalorizzatore a Salerno. Nello stesso processo sono stati condannati anche l’ex collaboratore di De Luca, Alberto Di Lorenzo, e l’Assessore ai lavori pubblici, Domenico Barletta.

La sentenza del Tribunale di Salerno aveva previsto la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici per via della cosiddetta Legge Severino che prevedeva la sospensione di un funzionario dalla carica in caso di condanna.

Ma, tenendo conto del precedente del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, De Luca e i suoi avvocati hanno deciso di presentare ricorso per fermare la sospensione. In questa fase si sarebbero commessi i reati di corruzione e concussione. L’avvocato Guglielmo Manna avrebbe chiamato il capo della segretaria politica del presidente della Regione Campania per chiedere una nomina in cambio di un parere favorevole da parte della moglie, Anna Scognamiglio, uno dei magistrati incaricati del caso.