Una qualità che certo non manca al presidente russo Vladimir Putin è la chiarezza. Nel suo discorso alle camere riunite del primo giorno dell'anno, ha presentato il documento sulla sicurezza nazionalecon un aggiornamento sulle strategie della Russia ed ha indicato quelli che egli ritiene essere i nemici della Confederazione: l'Alleanza Atlantica, le "rivoluzioni colorate" e il terrorismo internazionale.

Nonè la prima volta che Putin esprime questi concetti al mondo intero, ma il fatto che siano entrati ufficialmente nella sua nuova strategia sulla sicurezza deve far riflettere l'Europa, che probabilmente dovrà ripensare un rapporto con la Russia che non sia fatto di sanzioni ricieste dall'America.

L'alleanza atlantica

La Russia si sente minacciata dalle manovre della Nato che tenterebbe di bloccare con ogni mezzo la politica interna ed esterna della Confederazione, secondo Putin la Nato si prefigge il controllo globale delle questioni internazionali. Questo interesse pare essere condiviso anche dell'Europa che propone continuamente l'allargamento della Nato ad altri paesi, secondo Mosca, in violazione del diritto internazionale.

Le rivoluzioni colorate

Quelle che Putin chiama "rivoluzioni colorate" sono quelle azioni appoggiate da americani ed europei in aree della ex Unione Sovietica, un esempio chiaro è ciò che è accaduto in Ucraina dove il colpo di stato è stato appunto appoggiato da forze militari americane ed europee che hanno di fatto creato una militarizzazione di aree molto vicine alla Russia.

Il terrorismo internazionale

Per quanto riguarda il terrorismo internazionale, Putin ha affermato che la Russia è in prima linea per combatterlo e si schiera ufficialmente con Assad. Si aspetta che altri Paesi scendano in campo militarmente per formare una potente coalizione sotto l'egida dell'ONU, poichè solo così sarà possibile sconfiggere l'Isis.

Il presidente russo indica con chiarezza che le responsabilità della nascita e del consolidamento del califfato "sono di quei paesi che hanno destabilizzato il Medio Oriente per i loro interessi, imponendo rozzamente le loro regole e poi lavandosene le mani".

Certo Putin non le manda a dire, ora occorre attendere le reazioni degli altri Paesi.