Rinvigorito dal successo alle primarie del New Hampshire, dove ha staccato gli altri candidati repubblicani, certamente soddisfatto per il successo di Bernie Sanders su Hillary Clinton nello stesso Stato, visto che secondo i media quella dell'ex segretario di Stato è senza dubbio la candidatura più autorevole per la Casa Bianca, Donald Trump è un fiume in piena. Il suo stile, o presunto tale, non risparmia nessuno e questa volta nel mirino del miliardario newyorkese finisce addirittura Papa Francesco .

'Bergoglio non capisce i problemi dell'immigrazione'

Secondo il Trump-pensiero, che aggiunge dunque una nuova nota di colore alle sue ben note uscite al di sopra delle righe, l'attuale pontefice è "troppo politicizzato" ed oltrettutto "non capisce i problemi del nostro Paese in materia di immigrazione. Non ha chiaro - ha aggiunto - il pericolo del confine che attualmente lasciamo aperto con il Messico". Dunque, ci risiamo. Al di là di Papa Francesco, bersaglio tra i più autorevoli scelti da Donald Trump, il candidato Repubblicano più pittoresco della storia americana torna a sparare a zero contro i migranti messicani che varcano il vasto confine con gli Stati Uniti, da lui definiti in più di una circostanza "trafficanti di droga e stupratori".

Tra i suoi deliri sull'argomento anche la costruione di un muro al confine con il Paese centramericano. Le sue dichiarazioni avevano letteralmente avvelenato la foltissima comunità messicana negli States, ai quali resta probabilmente la magra consolazione di non essere gli unici tartassati dalle dottrine razziali di Trump. Tra le sue proposte, quella che ha destato più rumore è probabilmente il divieto d'ingresso negli Stati Uniti alle persone di religione musulmana.

Come la mettiamo con i Cattolici?

Forse stavolta Donald Trump è andato un pò troppo avanti e la sua critica a Papa Francesco ci auguriamo non sia stata studiata a tavolino con il suo staff, perché potrebbe essere un clamoroso autogol. Non tanto per i contenuti, alla fine sono parole critiche ma non esplosive come quelle lanciate nei confronti dell'attuale presidente Barack Obama (accusato di essere filo-islamista e non americano, ndr), ma proprio perchè rivolte contro la figura più importante del cattolicesimo nel mondo.

Saranno in tanti tra i Cattolici più conservatori e praticanti, magari inguaribili estremisti che potevano dargli il voto, a non aver digerito un possibile presidente americano che usa questi toni con il Santo Padre. Siamo altrettanto certi che ne sentiremo ancora delle belle. Certo, se una vena di follia cogliesse la maggioranza dell'elettorato americano e Trump riuscisse ad entrare alla Casa Bianca dalla porta principale, ci sarebbe poco da ridere. Un presidente degli Stati Uniti dichiaratamente razzista, che parla di muri e di "nemici cinesi"...troppo catastrofico per essere vero.