È il nodo che si insidia all’interno del disegno di legge Cirinnà, pur non facendone parte nel concreto. Più delle unioni civili, dell’equiparazione al matrimonio per coppie dello stesso sesso, della stepchild adoption, l’utero in affitto rappresenta un capitolo controverso. La maternità surrogata è divenuta una pratica riconosciuta già da anni negli Stati Uniti e in Canada, mentre resta vietata nei Paesi nei quali vige la legge 40 del 2004 (come la Francia, la Germania e l’Italia). Sulla possibilità o sul diritto di poter accedere alla pratica scientifica si è dibattuto ampiamente anche in considerazione del numero lievitato di adesioni.

Il prezzo della maternità

Non vi è un dato reale sul numero di donne italiane che si recano all’estero cullate dal sogno di divenire mamme, seppur indirettamente. Ciò che è certo, è che dietro l’utero in affitto si è aperto un vero e proprio mercato fatto di cifre. È proprio sulla mercificazione del sogno che si annidano le polemiche che, a dispetto di altri casi, esulano dall’aspetto meramente politico. In America, ad esempio, la tariffa base è di 100mila dollari ma può aumentare in relazione ai costi legali, burocratici e medici. Con gli anni, tuttavia, ha preso velocemente credito la via dell’Est con l’Ucraina divenuta una vetrina allettante che offre il proprio servizio per 30mila euro a tentativo.

Il procedimento scientifico

Dopo aver completato l’iter di adesione al programma (per i maligni completato l’acquisto), si parte con la fecondazione in vitro realizzata con il prelievo di seme e ovulo della coppia richiedente (è possibile anche che donatori o donatrici siano esterni). In questa fase entra in gioco la madre surrogata che accoglie l’embrione e inizia la gestazione che si conclude con il parto, avendo ben chiaro il suo status.

Non sarà infatti riconosciuta come madre, né potrà avere alcuna rivalsa sul bambino che darà alla luce. Sul perché alcune donne mettano a disposizione il proprio utero è presto detto: in Ucraina, rispetto al tenore di vita, il guadagno equivale a una vincita alla lotteria.

L’aspetto legale in Europa

È per i bambini nati nell’Est grazie alla maternità surrogata che insorgono problemi burocratici.

Se i nascituri nati in America o in Canada acquisiscono la cittadinanza americana o canadese, quelli venuti alla luce in Russia o Ucraina non sono registrati. A segnalare tale falla è il Consolato del Paese destinatario che, trovandosi innanzi a neonati sprovvisti di certificati di nascita, fa rapporto alla Procura. Per la coppia fruitrice si apre così un procedimento per “alterazione di stato di nascita”, un reato in Italia punibile dai tre ai dieci anni di reclusione. Ciò non ha scoraggiato negli ultimi anni migliaia di coppie che hanno scelto comunque tale strada.

Polemiche sul ddl Cirinnà

Se la stepchild adoptionfosse approvata nella sua totalità, un figlio potrebbe essere adottato dal partner del proprio genitore se legato da unione civile o matrimonio religioso (previo consenso del Tribunale dei minori).

Da qui il collegamento con l’utero in affitto: se una persona è divenuta a tutti gli effetti genitore grazie a questa tecnica, anche il suo partner acquisirà gli stessi diritti doveri. È su questo punto che i parlamentari cattolici sono insorti chiedendo lo stralcio dell’articolo e depositando un emendamento contro la maternità surrogata a firma del dem Dalla Zuanna. “Almeno su questo siamo d’accordo con il Pd” ha affermato Maurizio Sacconi di NCD. Non usa giri di parole il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: “L’utero in affitto è ultra prostituzione”. Su un’ipotesi di accordo tra renziani e cinquestelle, il ministro dell’Interno Angelino Alfano prefigura addirittura una crisi di governo: “Se voteranno insieme sarà un fatto traumatico”.