Anche se notevolmente migliorata la situazione carceraria rispetto all'anno scorso o a due anni fa, rimangono ancora in numerose carceri problemi legati al sovraffollamento contro il quale Papa Francesco ha auspicato in occasione del Giubileo straordinario della misericordia l'approvazione di amnistia o indulto.

Non si sbloccano i quattro disegni di legge per amnistia e indulto al Senato

E mentre si resta in attesa del nuovo calendario dei lavori della commissione Giustizia del Senato della Repubblica, dove sono incardinati i quattro disegni di legge per la concessione di indulto e amnistia, negli istituti penitenziari laziali, tra i quali quelli di Roma Capitale, è di nuovo "allarme" affollamento.

A denunciarlo, oggi (4 maggio) e la la Fns Cisl. Il sindacato evidenzia come fino allo scorso 30 aprile nei quattordici istituti penitenziari del Lazio risultassero presenti quasi seimila detenuti, per l'esattezza 5.889 persone, mentre la capienza normativamente prevista e di massimo 5.260 posti detentivi. Complessivamente, tra i detenuti nelle 14 carceri laziali, 381 sono le donne mentre 2.639 i carcerati stranieri. Secondo l'organizzazione sindacale, quindi, sono ben 629 i carcerati in più rispetto a quelli regolarmente previsti.

Continuano problemi e disagi legati al sovraffollamento nelle carceri italiane

"Per garantire la sicurezza degli istituti e del personale che vi opera - ha affermato in una nota il segretario regionale Lazio Fns Cisl - occorre più Polizia Penitenziaria ma anche - ha sottolineato Massimo Costantino, sistemi di video sorveglianza laddove ancora non esistono".

Questa la situazione, a proposito del sovraffollamento carcerario, negli istituti penitenziari del Lazio. Diversi i provvedimenti varati in questi anni per ridurre la popolazione carceraria, dalla legge sulle pene alternative al decreto svuotacarceri, anche se le misure fortemente auspicate da molti detenuti sono quelle straordinarie per la concessione della clemenza generale con efficacia retroattiva.

Ovvero amnistia e indulto, i provvedimenti straordinari previsti dalla Costituzione e caldeggiati anche da Papa Francesco che concederebbero ai detenuti - ma non a quelli che si sono macchiati di reati gravi come omicidio volontario, mafia, terrorismo, abusi su minori e altri - o l'estinzione del reato (con l'amnistia) o il condono della pena (con l'indulto).

Al momento i quattro ddl per amnistia e indulto sono stati accantonati in commissione Giustizia al Senato, ma non è escluso che vengano reinseriti in calendario la prossima settimana; è attesa per i prossimi giorni la nuova convocazione ufficiale.