Dopo i ballottaggi di domenica 19 giugno è stato uno dei "casi" politici che ha fatto parlare a livello non solo locale ma anche nazionale, stiamo parlando di Sesto Fiorentino, popoloso comune di quasi 50.000 abitanti alle porte di Firenze.

Qui il Partito Democraticoha perso la guida del comunea vantaggio di una coalizione di sinistra che si è imposta con circa il 65% dei consensi. Blasting News ha intervistato in esclusiva il nuovo sindaco Lorenzo Falchi, esponente di Sinistra Italiana, che dopo la vittoria arrivata pochi giorni fa sta adesso lavorando per formare la propria Giunta.

Leggiamole sue parole.

Uno dei punti qualificanti del vostro programma è il netto rifiuto all'inceneritore. Come farete concretamente a fermarlo visto che nella "piana" il resto delle Amministrazioni del Pd è favorevole?

Abbiamo annunciato che metteremo in campo ogni atto e ogni azione politica e amministrativa utile a bloccare quest'opera dannosa per il territorio. L'affiancamento al ricorso presentato da comitati e associazioni è un primo passo di tipo amministrativo. E' però la politica a dover avere il coraggio di prendere in mano la situazione e dare le risposte ai due terzi dei sestesi che hanno detto no all'inceneritore tra primo e secondo turno.

Quali rapporti avrete con la coalizione di Quercioli che al ballottaggio ha dato indicazione di voto in vostro favore?

C'è la possibilità di avere in giunta un esponente di Sesto Bene Comune?

Con il gruppo di Quercioli abbiamo un rapporto sereno e leale che vede tanti punti di contatto soprattutto per quello che riguarda le infrastrutture e la difesa del territorio. In queste ore ci siamo sentiti per valutare un coinvolgimento di Sesto Bene Comune nel governo della città.

Sei praticamente il primo sindaco in Italia di Sinistra Italiana, credi di poter rappresentare una sorta di "modello da seguire" replicabile anche in altri territori locali o sul piano nazionale?

Sesto Fiorentino non è un modello da esportare in quanto tale e credo che sarebbe un errore, tra l'altro, considerarlo come tale. La nostra èun'esperienza collettiva basata sulla partecipazione, sul confronto, sul coraggio delle ideeesulla passione per la politica come servizio. Credo che da esportare sia soprattutto questo, se vogliamo dare vita ad un progetto credibile e di sinistra.