Un accordo condiviso da governo e sindacati sul sistema previdenziale. In base all'intesa raggiunta, Roma stanzierà 6 miliardi di euro spalmati in un triennio per intervenuti strutturali quali l'anticipo pensionistico (Ape), il richiesto intervento sui precoci, l'estensione della quattordicesima mensilità con relativo aumento per i pensionati con redditi mimini.

I beneficiari della quattordicesima

La quattordicesima riguarderà, in base all'accordo sottoscritto tra esecutivo e parti sociali, circa 3 milioni e 300 mila pensionati con redditti fino a 1.000 euro, dunque sarà estesa ad almeno 1 milione e 200 mila soggetti in più rispetto agli attuali.

Per i 2 milioni e 200 mila circa che hanno già beneficiato della mensilità aggiuntiva, l'importo crescerà anche se questo ulteriore gradino dovrà essere quantificato.

Precoci ed anticipo pensionistico

Uscita dopo 41 anni di contributi per coloro che hanno lavorato 12 mesi effettivi prima del compimento dei 19 anni. L'intervento sui lavoratori precoci riguarda le categorie cosiddette in difficoltà, tra le quali i disoccupati che non dispongono di ammortizzarori sociali, disabili e lavoratori che hanno svolto attività gravose. Relativamente all'Ape, l'anticipo pensionistico su base volontaria, per l'accesso bisognerà aver maturato una pensione che non sia inferiore ad un limite definito. Questo deve essere ancora identificato e quantificato.

Ad ogni modo, nonostante l'accordo sia ancora da chiarire in certi suoi aspetti specifici, per le organizzazioni sindacali si tratta di "un buon inizio". Secondo la segretaria della Cgil, Susanna Camusso, infatti, questo è sicuramente "un buon lavoro che, però, deve essere ancora concluso". L'esponente sindacale ha espresso soddisfazione per alcune distinzioni che sono state fatte dall'esecutivo sulla tipologia dei lavori svolti, privilegiando nell'uscità chi ha svolto attività più faticose.

Barbagallo: 'Stanziamento non sufficiente'

Mentre il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, esprime una moderata soddisfazione per lo stanziamento di 6 miliardi che sarà approntato dal Governo Renzi, da parte della Uil si cerca di guardare al bicchiere mezzo pieno. Per il segretario generale Carmelo Barbagallo, infatti, "sei miliardi non sono assolutamente sufficienti e non bisogna dimenticare gli esodati ed il resto della piattaforma. Però è stato fatto un buon lavoro - ammette - ma ora bisogna proseguire su questa strada. La discussione non è ancora finita".