Il referendum costituzionale era finito al Tar del Lazio perché diverse fazioni politiche avevano presentato ricorso, facendo notare che il quesito referendario era messo in modo da non far capire bene quale fosse la motivazione per cui si vota, in quanto deficitario di una parte di contenuti. In più risulterebbe posto in modo da sembrare uno spot per il "SI". Il Tar ha comunicato la respinta del ricorso perché giudicato "Inammissibile per difetto di giurisdizione". Ancora non sono state rese note le precise motivazioni che hanno portato il Tar a dare questo verdetto, ma di certo c'è che essendo stato respinto tutto prosegue secondo i piani del Governo.

Al momento ci sono ancora altri ricorsi in giudizio, ma sembra che oramai la strada sia spianata verso il voto del 4 dicembre.

Il referendum costituzionale per chi ha ricorso

La denuncia sulla presunta mancanza di imparzialità del quesito referendario era venuta da diverse forze politiche, ma quelli che prima di tutti si sono lanciati nel ricorso presso il Tar del Lazio sono stati il M5S e Sinistra Italiana. Sostenevano che la domanda presente sulla scheda del referendum costituzionale fosse "un inganno al cittadino, perché anziché indirizzare chi vota alla giusta imparzialità nella scelta, finisce per diventare uno spot pubblicitario a favore del Governo". La risposta di Matteo Renzi a tali accuse non era mancata, e aveva risposto cosi: "Il quesito è fatto come la legge costituzionale prevede, e inoltre sulla base di questo quesito sono state raccolte le firme sia dai sostenitori del Sì che da quelli del No".

Insomma una grande confusione, che non ha fatto altro che confondere ancora di più i cittadini, che devono in qualche modo arrangiarsi da soli per capire quali siano le modifiche se passa il "SI" al referendum costituzionale.

Futuro del referendum costituzionale

Visto come è finito il ricorso preso il Tar del Lazio, c'è da immaginare che difficilmente saranno accolti gli altri presentati in seguito.

Dunque a questo punto c'è solo da attendere che arrivi il 4 dicembre, nella speranza che adesso se si arriverà all'ufficialità che il referendum costituzionale non subirà ritardi o blocchi, finiscano queste schermaglie continue. Sarò necessario che ogni gruppo politico si metta a fare informazione al cittadino e non crei ulteriore confusione, visto che manca più di un mese al voto il tempo per documentarsi e fare una scelta consapevole non manca davvero.