Dopo il referendum sulle trivellazioni avvenuto il 17 aprile, è stata decisa anche la data del referendum confermativo per la riforma costituzionale. Quest'ultima è stata approvata il 12 aprile 2016 con maggioranza assoluta, ma per una piena approvazione (secondo l'articolo 138 della Costituzione) sono necessari i due terzi del Parlamento. Per questo motivo è stato indetto un referendum che chiederà ai cittadini di esprimere la loro preferenza.

Cosa cambia con il Sì o con il NO

La campagna per il SI di Renzi è cominciata nella sua città, Firenze, il 2 maggio scorso.

Qui ha illustrato i motivi che dovrebbero portare gli elettori a un conferma. In sintesi, il governo ritiene che grazie a questa ci sarà inanzitutto uno snellimento nell'iter parlamentare in quanto sarà abolito il Senato, così come lo conosciamo oggi, che diverrà luogo di interazione diretta fra regioni e Stato, diminuendone i contenziosi. Ci sarà, quindi, una diminuzione del numero dei parlamentari con risparmio per la spesa pubblica.

Il NO ha anch'esso una schiera di sostenitori, partendo dalle opposizioni, tra cui M5S, Lega e FI, fino ad arrivare ad appartenenti del PD, come D'Alema e Bersani. Le tesi sostenuta è che si tratti di una riforma illegittima, in quanto il Parlamento attuale è stato eletto con una legge non costituzionale (il Porcellum).

Ci saranno maggiori conflitti di competenza fra Stato-regioni e Camera-Senato, oltre a un rallentamento del processo legislativo con 7 procedimenti aggiuntivi.

Con la riforma il risparmio sarebbe basso (circa il 20% dell'attuale), mentre verrebbe triplicato il tetto utile alla proposta di leggi di iniziativa popolare. Altro punto che fa molto discutere è quello riguardante l'eccessivo potere in mano al governo, al premier e al partito di maggioranza.

Scelti data e quesito del referendum

Il prossimo sarà il terzo referendum costituzionale della storia d'Italia, dopo quello del 2001 e del 2006. Non è necessario il raggiungimento del quorum quindi, a prescindere dal numero di votanti, il referendum sarà valido. Dopo diverse discussioni il dubbio era fra due date: quella del 27 novembre o del 4 dicembre.

Infine è stata scelta, fra le polemiche, la data definitiva: il referendum si terrà il 4 dicembre 2016. Il quesito, mostrato il 22 settembre durante la trasmissione di Lilli Gruber su La7, chiede sostanzialmente se si sia favorevoli o contrari al superamento del bicameralismo paritario, alla riduzione del numero dei parlamentari, alla soppressione del Cnel e alla revisione del Titolo V della parte 2 della Costituzione.

Non ci resta che informarci adeguatamente su tutti gli aspetti del referendum e recarci ai seggi per dire la nostra.