L'amministratore delegato di IBM, Virginia Rometty, ha scritto una lettera al presidente eletto degli Stati Uniti d’America Donald J. Trump (puoi leggere cosa ne pensa di lui Emma Stone) per offrirgli alcuni spunti di discussione e suggerimenti su come il progresso tecnologico possa portare benefici sotto vari aspetti ai cittadini americani. L’ad del colosso informatico ha spiegato come al giorno d’oggi “non tutti i dipendenti di IBM hanno una laurea, ma l’importante è possedere competenze adeguate e specializzate attraverso corsi di formazione professionale”.

L’IBM da questo punto di vista sta investendo molte risorse in dei corsi scolastici innovativi, anche grazie a delle convenzioni governative.

Corsi scolastici e investimenti mirati

I corsi proposti da IBM, come ricorda il CEO, hanno permesso di creare nuove categorie di lavoratori in settori come “sicurezza informatica, dati scientifici, intelligenza artificiale e business cognitivo”. Trump (puoi guardare gli scatti contro di lui di Emily Ratajkowski) ha messo ai primi posti le innovazioni tecnologiche nella sua agenda di governo e la Rometty ha ribadito: "Il Paese dovrebbe concentrarsi su investimenti in infrastrutture che incorporino la tecnologia Internet e l'AI per migliorare le prestazioni".

Nella lettera spedita dal CEO di IBM al prossimo inquilino della Casa Bianca Donald Trump ci sono anche dei suggerimenti pratici su come applicare le innovazioni tecnologiche nei settori sanitario e fiscale. Virginia Rometty ha spiegato come che, se le indicazioni fossero seguite, gli Stati Uniti potrebbero abbattere il tetto della spesa pubblica di più di un trilione di dollari.

Abbassamento della pressione fiscale

Le proposte tecnologiche non sono le sole di cui si è fatto portatore Donald Trump durante la campagna elettorale, che ha visto come altri cavalli di battaglia l'espulsione degli immigrati irregolari e la costruzione di un muro con il Messico. Certo i suggerimenti proposti da IBM e l'ipotetico taglio di 1 trilione di dollari potrebbero permettere al presidente eletto di attuare un abbassamento della pressione fiscale di cui si è fatto portavoce il candidato repubblicano durante l’accesissimo confronto con Hilary Clinton.