Si è conclusa la tre giornidella "Leopolda 7" e come consuetudine a chiudere i lavori, il Presidente del ConsiglioMatteo Renzi.
Il primo tema affrontato è stato quello dell'onda sismica che sta devastando numerosi comuni del Centro Italia, il progetto che vedrà protagonisti Renzo Piano e il Politecnico di Tornino, la necessità di di ricostruire i piccoli borghi per conferire nuovamente dignità a quelle persone che hanno perso tutto. L'invito ai Sindaci a investire soprattutto nell'edilizia scolastica perché tali spese saranno fuori dal Patto di Stabilità.
Grazie al progetto della Leopolda, allora troppo visionario, i trentenni e quarantenni sono diventati la nuova classe dirigente, nonostante i "no, non si può fare". Questo traguardo non è tuttavia indice di buoni risultati, non è l'età il punto qualificante, è servito comunque ad aumentare la velocità con cui si fanno le cose, lo stesso Jobs act ha aumentato i posti di lavoro, il 2015 è stato l'anno record degli incassi dalla lotta all'evasione. La novità della Leopolda è l'aver messo al centro l'anima del Paese, il terzo settore, unioni civili, spreco alimentare, disabilità, spesa sanitaria per farmaci oncologici, borse di studio per l'università.
Ieri in Piazza San Marco non abbiamo assistito alla difesa della Costituzione, ma all'ennesima dimostrazione del clima di odio.
Non si manifesta in piazza per partecipare alla Leopolda, è sufficiente inviare una e-mail già per l'anno prossimo, si svolgerà tra il 20 e il 22 ottobre. Il No al Referendum rappresenta l'ultima occasione per chi vuole conservare i propri privilegi, non difendere la Costituzione. Per 34 anni i politici hanno detto che bisognava eliminare il bicameralismo perfetto, ridurre i parlamentari, ora commentano la legge dicendo che "è un po' frettolosa".
Massimo D'Alema avrebbe affermato "Noi l'avremmo fatta meglio", di qui scaturisce il "Perché non l'hai fatta te?" e una standing ovation. Silvio Berlusconi "Questa riforma rischia di portare un uomo solo al potere" ma questa riforma non modifica i compiti del Capo di Governo. Beppe Grillo non ha studiato la Riforma Costituzionale "e siccome non l'aveva studiata se l'è fatta spiegare da Di Maio che non l'aveva capita".
I pentastellati hanno affermato che l'Italia è diventata una dittatura perché non conoscono la storia del Cile, le storie di coloro che l'hanno vissuta "Ma non c'è un limite in cui iniziano a provare vergogna e la finiscono?". "Quelli del Sì hanno un progetto, hanno un'idea, hanno un orizzonte, hanno delle proposte concrete. Quelli del No se li chiudi in una stanza e gli dici -Uscite con un'idea in comune!- non escono più".
"Il 2017 potrebbe essere un anno meravigliosamente difficile, ma meravigliosamente bello".
"Gli stessi che 18 anni fa decretarono la fine dell'Ulivo perché non erano loro a guidare la Sinistra stanno provando a decretare la fine del Partito Democratico perché hanno perso un congresso e usano il Referendum Costituzionale come strumento per tornare a giocare la partita di rivincita.
Non ve lo consentiremo perché non è vostro il futuro del nostro Paese, è dei nostri figli e da loro lo abbiamo preso in prestito".
"Non perdonerò mai alla generazione di quelli di prima il fatto di aver raccontato per vent'anni l'Italia come un insieme infinito di tragedie, aver impedito a chiunque di produrre un racconto positivo"
"Quando ci viene detto -Noi siamo l'Italia- avvertiamolo quel pizzico di orgoglio e di emozione, non siamo soltanto l'Italia che qui ha immaginato Brunelleschi e i più grandi cantori nell'innovazione, nell'architettura, nella ricerca, nella scienza, siamo l'Italia che cerca costantemente, quotidianamente di offrire uno spazio ai propri figli perché possano portare la propria felicità non lontano da casa e se saremo in grado di fare questo, noi non avremo soltanto vinto un referendum, noi avremo vinto qualcosa di più grande: la sfida contro chi dice che non c'è più spazio per niente".