Mancano poco meno di due settimane al 4 dicembre, giorno in cui il popolo italiano si recherà alle urne per esprimere il loro voto sulla riforma costituzionale voluta da Renzi e dalla maggioranza di governo. La campagna referendaria sembra essere entrata definitivamente nel vivo: nella giornata di ieri, infatti, abbiamo assistito ad un duro botta e risposta tra il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe GRILLO, e il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Il pentastellato ha attaccato duramente i promotori e i sostenitori del "sì" definendoli "Serial killer della vita dei nostri figli tra 20 anni".

Il Premier ha risposto durante la diretta facebook: "È solo un modo per coprire la storia delle firme false".

Grillo: "La riforma fa più male che bene"

Beppe Grillo, attraverso un video-messaggio apparso sul suo blog, ha prima descritto i sostenitori del sì come serial killer dei nostri figli e poi attaccato duramente la riforma costituzionale: "È un involucro pieno di cazzate che espropriano il futuro". Se al referendum vince il sì, continua il leader pentastellato, "le multinazionali verranno in Italia e si approprieranno di qualsiasi cosa"; questo perché, continua Grillo, nella riforma è introdotta la clausola di supremazia, il che vuol dire che il governo avoca a sé tutti i contratti. Infine, l'ex comico ha attaccato anche chi ha deciso di non andare a votare definendoli "egoisti che pensano solo al suo culo".

La risposta di Renzi

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a distanza di poche ore ha risposto al suo avversario politico. Ha prima avvisato gli italiani di non cascare nella propaganda grillina, per poi accusare lo stesso Beppe Grillo di attaccare il fronte del "sì" per nascondere le proprie difficoltà sulla vicenda delle firma false.

Il premier ha anche provato a catturare parte dell'elettorato di centrodestra: "La bandiera dell’Europa è qui, vogliamo che sventoli ma per riuscirci l’Europa deve cambiare politica sull’immigrazione", ed ha invitato a votare sì pensando al futuro dei "vostri figli". In conclusione, ha speso qualche parola anche su Di Battista, reo di prendere 10 mila euro al mese "il doppio di quanto prendo io".