La scorsa notte, all'età di 89 anni, ci ha lasciato Tina Anselmi, politica di lungo corso della storia italiana, militando sempre nell'area della democrazia cristiana, dapprima nel sindacato per poi giungere a ricoprire, prima volta nella storia repubblicana italiana, il ruolo di Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Gabriella, la "staffetta" partigiana

Nata e cresciuta a Castelfranco Veneto, figlia di una Oste e di un Farmacista perseguitato dai fascisti, di famiglia cattolica osservante, a soli 17 anni, la Anselmi operò attivamente nella Resistenza, nella brigata Cesare Battisti, con il nome di battaglia "Gabriella".

Dopo la guerra si occupo di diritti dei lavoratori, militando nel sindacato unito della Cgil, e successivamente alla sua adesione alla Democrazia Cristiana e alla scissione del sindacato unitario, entrò nella Cisl, il sindacato di riferimento del partito dello scudo crociato. Lavorando nel frattempo come insegnante nelle scuole elementari, entreràin parlamento dalla legislatura del 1969 e vi resterà fino al 1992, sarà nominata Ministro una prima volta per il dicastero del Lavoro, successivamente nel quarto e quinto governo Andreotti sarà indicata come Ministro della Sanità. In quest'ultima veste elaborerà e attiverà quello che oggi è il Sistema Sanitario Nazionale.

La Loggia P2 e la commissione d'inchiesta

Il 10 novembre 1982 viene nominata Presidente della commissione che doveva indagare sulla misteriosa Loggia P2, che nell'intento di questo gruppo c'era l'intenzione di sovvertire l'ordine democratico, e allo stato in cui la Anselmi operò con tenacia e volontà di trasparenza, vennero alla luce le inquietanti reti sovversive presenti persino nelle più alte gerarchie dello Stato.

Durante il suo mandato, subì diverse minacce fino al ritrovamento sotto casa sua di sette chili di tritolo. La commissione comunque non riusci a scoperchiare definitivamente l'intera impalcatura della Loggia e la stessa Anselmi ammise che molti della P2 restarono nell'ombra, indenni.

Tina