Nella giornata di ieri gli italiani erano chiamati ad esprimersi sul Referendum costituzionale voluto dal governo Renzi ed i risultati non hanno lasciato molto spazio alle interpretazioni: il "No" infatti, si è affermato in modo netto, con il 59,11% delle preferenze, mentre il "Sì" si è fermato al 40,89%. Una sconfitta fragorosa per l'ormai ex Presidente del Consiglio che ha annunciato le sue dimissioni: quest'oggi Renzi salirà al Quirinale per rimettere il suo mandato nelle mani di Mattarella, confrontandosi con il Presidente della Repubblica sul futuro del direttivo e sui possibili scenari futuri.

Di certo i protagonisti di questa nuova partita non potranno non tener conto della grandissima partecipazione popolare che ha caratterizzato questo Referendum Costituzionale: il dato definitivo dell'affluenza alle urne infatti è stato del 68,48%: numeri davvero incredibili se si pensa che il Referendum non prevedeva la presenza di un quorum. E' chiaro dunque come gli italiani abbiano inviato un messaggio forte alla classe politica italiana, dimostrando che la voglia di partecipare e di incidere sulla vita politica del Paese è davvero molta.

Dopo Renzi che succede? L'ipotesi Grasso resta in pole

Dunque quest'oggi Renzi salirà al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni e la patata bollente passerà nelle mani di Mattarella che dovrà decidere come gestire questa crisi di governo.

Secondo quanto riportato da "Repubblica.it", il capo dello Stato sarebbe orientato a favorire delle decisioni che possano garantire stabilità al Paese e in questo senso una figura istituzionale come quella del Presidente del Senato Pietro Grasso potrebbe rappresentare il profilo giusto per raccogliere il mandato e dare vita ad un nuovo governo.L'altro jolly che Mattarella potrebbe decidere di giocarsi porta il nome di Pier Carlo Padoan, l'attuale ministro dell'Economia.

La candidatura di Padoan avrebbe un vantaggio inequivocabile: quello di tranquillizzare l'Europa, che vedrebbe nella sua figura un tentativo di dare continuità al percorso iniziato dal governo Renzi. Un altro nome spendibile dal Presidente della Repubblica potrebbe rivelarsi quello di Graziano Delrio, fedelissimo di Renzi: una scelta di questo genere però, comporterebbe un appoggio convinto da parte del Partito Democratico al nuovo esecutivo e questa ipotesi potrebbe essere scartata dallo stesso segretario del PD.

Insomma la crisi di governo è ormai aperta e sono molti gli scenari possibili, con le opposizioni - Lega e Movimento 5 Stelle su tutti - che insisteranno per arrivare alle elezioni anticipate nel più breve tempo possibile. A Mattarella dunque, spetterà l'ultima parola, in una crisi di governo che appare di difficile risoluzione.