Le polemiche dopo l'elezione di Donald Trump alla presidenza Usa non si sono ancora placate, anzi dagli ultimi retroscena si direbbe che l'effettiva nomina di Trump a presidente potrebbe essere in bilico. La prima battaglia post-elezioni dell'acerrima nemica di Trump, Hilary Clinton, è stata una vera batosta. Il riconteggio delle schede nello stato del Wisconsin, riconteggio voluto a tutti i costi dalla ex candidata alla Casa Bianca, ha riconfermato la vittoria di Trump che si è visto assegnare addirittura 131 voti in più. Tuttavia persa una battaglia la guerra non si ferma, si sposta solamente, questa volta tra i grandi elettori che il 19 dicembre sono chiamati a riunirsi per eleggere il nuovo presidente.

L'importanza dei grandi elettori

Negli Stati Uniti il sistema elettorale prevede che siano i grandi elettori, il cui numero è proporzionalmente ripartito tra tutti gli stati a seconda della loro popolosità, ad eleggere il presidente e il vice-presidente durante il collegio elettorale, tenuto all'incirca un mese dopo le elezioni. I cittadini americani quindi non hanno votato per eleggere il futuro presidente degli Stati Uniti, ma i grandi elettori del loro stato; però essendo questi espressione dei partiti, il candidato del partito vincente ottiene tutti i grandi elettori, quindi chi sarà il nuovo presidente dovrebbe essere già chiaro il giorno delle elezioni. Nonostante questo è successo per ben 4 volte nella storia americana (1824, 1876, 1888 e 2000) che il presidente eletto non fosse colui che aveva ricevuto la maggioranza dei voti.

Trump e il rapporto più che controverso con la Russia

10 grandi elettori (9 democratici e 1 repubblicano, a cui se ne sono aggiunti altri 19) hanno inviato una lettera al capo dell'intelligence James Clapper con la richiesta di delucidazioni e chiarimenti riguardanti i presunti sospetti di interferenze russe durante le elezioni americane, interferenze che avrebbero favorito il candidato Donald Trump.

Nella lettera viene chiesto se esistano delle indagini tutt'ora in corso che possano collegare il neo-presidente e la sua campagna elettorale con delle interferenze del governo russo. Viene altresì richiesta la possibilità di esaminare suddette prove in modo da poter stabilire in modo chiaro e inequivocabile se Donald Trump è realmente compatibile con il ruolo di presidente degli Stati Uniti d'America.