Immancabile con la sua presenza nello scenario delicato di quest'Italia post referendum, Giorgio Napolitano si esprime senza mezze misure sulla ventilata ipotesi delle Elezioni anticipate che, visto il risultato referendario, si renderebbero necessarie. In sintesi, il pensiero dell'ex Presidente della Repubblica sarebbe questo: toglietevi dalla testa di andare al voto subito. Inoltre, a chi gli ha chiesto un breve commento su un'eventuale tornata elettorale a breve scadenza, ha risposto seccamente che trova la corsa alle elezioni politiche "tecnicamente incomprensibile".
Nonostante la notizia di una telefonata di ringraziamenti ricevuta dall’ex premier, Napolitano, con la sua presa di posizione, bacchetta quindi anche Renzi, compagno di sconfitta al referendum del 4 dicembre.
Occorre lavorare sulla legge elettorale
Anziché pensare al voto, secondo "Re Giorgio" è più che mai necessario mettersi al lavoro sulla legge elettorale, ignorando - volutamente o no - la volontà espressa dagli elettori al referendum.
Questa tendenza l'ex inquilino del Quirinale l'ha già ampiamente dimostrata quando, da Presidente della Repubblica, bocciò l’ipotesi di anticipare la chiusura della legislatura nel 2011, caldeggiando la sostituzione di Berlusconi con Monti.
Anche nel 2013 mise a tacere Pier Luigi Bersani, dimostrandosi più che favorevole all’inserimento di Enrico Letta, per poi scalzarlo nel 2014 in favore di Matteo Renzi.
Irrispettoso del voto democratico
Così Napolitano, ancora oggi, pretenderebbe di far sentire la propria voce nel quadro complesso di un'Italia evidentemente in crisi, non considerando assolutamente la volontà degli elettori, che in questo caso sono 19.420.271, vale a dire il 59% dei cittadini che si sono recati al voto e che hanno intonato un secco "No".
Dure le repliche al suo intervento, come quella di Giorgia Meloni, che ha addirittura invitato l'ex Capo dello Stato a rassegnare le dimissioni dall’incarico di senatore a vita. Del resto, in quel "No" mal digerito dai fautori del "Sì", c’è tutto il sentimento di coloro che rigettano non solo il governo Renzi, ma anche chi prima di lui si è reso protagonista dello scenario politico italiano, ovvero proprio Giorgio Napolitano.