Nuova sparata del Ministro poletti. Dopo i laureati infatti, nelle mire del Ministro è finita la cosiddetta “Fuga di Cervelli”. Circa un anno fa, Poletti si è scagliato con chi prendeva una laurea tardiva. Secondo lui è meglio laurearsi in fretta con un 97 piuttosto che fuoricorso con la lode. Non esattamente un gran consiglio, se pensiamo al delicato lavoro che svolgono medici, ingegneri, architetti, professionisti sanitari e molti altri. A questo possiamo aggiungere che il Ministro non è neanche laureato, al pari di Lorenzin, Orlando e Fedeli.
Ma non solo, Poletti che ha legato il suo nome al Jobs Act (famoso più che altro per l’abolizione dell’articolo 18 e dai dubbi risultati confermati dagli ultimi dati INPS) si è scagliato anche contro il posto fisso.
Il nuovo attacco di Poletti
Di poche ore fa la nuova sparata del titolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che questa volta se la prende con la cosiddetta Fuga di cervelli. Parole di un certo peso quelle di Poletti, forse poco adatte a un Ministro della Repubblica. Anche di più se pensiamo che lo scranno di Ministro del Lavoro è stato occupato da personaggi quali Ludovico D’Aragona, Amintore Fanfani, Benigno Zaccagnini, Franco Marini, Carlo Donat Cattin, Tina Anselmi.
D’altro canto siamo in un periodo in cui il linguaggio politico si è iscritto in un registro decisamente basso e lontano dalla signorilità di un tempo.
Il Ministro si rivolge a quei 100.000 giovani che hanno lasciato il loro paese d’origine, spesso con sacrifici e non certo a cuor leggero. Secondo lui non sono tutti “Cervelli” ed infatti, parafrasando le parole riportate da Repubblica, chiosa: "Conosco gente che è andata via e che è bene che stia dove è andata, perché sicuramente questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi".
Successivamente corregge il tiro affermando che è giusto che i nostri giovani siano liberi di viaggiare per l’Europa e conclude che l’Italia dovrebbe attrezzarsi per far si che chi parte possa tornare indietro.
Le reazioni dal mondo politico
A stretto giro il Ministro si è scusato per le affermazioni affermando di essere stato travisato.
Ma a fronte della drammatica situazione in cui si trovano gli italiani costretti ad emigrare per cercare uno straccio di impiego, le reazioni dal mondo politico sono state alquanto dure. Per Civati le parole del Ministro sono incommentabili, Di Maio via social si augura che vada via il Ministro, mentre Niki Vendola è stato estremamente diretto: "Andrebbe bene se ci togliessimo Poletti dai Piedi". Di dimissioni ha parlato invece Stefano Fassina.