La speranza di vedere abolire la pena di Morte negli Stati Uniti, tramonta definitivamente con l'elezione di Donald Trump. Anche se le statistiche parlano chiaro: infatti, tale sanzione penale viene applicata sempre meno. Ad avvalorare questa tesi è il significativo calo di sostegno da parte della popolazione. È vero che 2/3 degli stati americani prevede la pena di morte, è altresì vero che si è registrato un calo del 37% rispetto al 2015. Negli USA è un argomento che tiene caldi gli animi da decenni. Nonostante ciò, Trump dovrebbe nominare un nuovo giudice conservatore al fine di coprire il posto vacante alla Corte Suprema, chiarendo la sua posizione a favore di questa estrema sanzione.
Sulla questione gravano le pressioni della comunità internazionale, in special modo dopo la ratifica della moratoria universale della pena di morte del 2007 da parte dell'ONU, ma ciò non sembra bastare per procedere con l'abolizione della pena.
Dati alla mano
Secondo stime e rapporti, l'appoggio dell'opinione pubblica è ormai al minimo sindacale. Su 51 stati della Federazione, in 31 è ammessa la pena di morte, ma solo in cinque l'hanno eseguita nel 2016: al primo posto la Georgia con nove casi, segue il Texas con sette, l'Alabama con due e Missouri e Florida con una sola esecuzione. C'è chi da anni si oppone e lotta per l'abolizione di questa soluzione "degradante, disumana e crudele", definita così da Amnesty International, ma senza sortire gli effetti sperati.
Secondo altri, sempre a sfavore della permanenza di tale pena nell'ordinamento giuridico americano, l'ergastolo sarebbe visto come pena più severa.
Per la prima volta nella storia, da quando la Corte Suprema nel lontano 1976 reintrodusse tale pena dopo averla definita "incostituzionale", nessuno stato ha raggiunto la soglia delle dieci condanne annue: non accadeva dal 1983.
A tal proposito secondo un'analisi del Death Penalty Information Center, organizzazione no-profit di Washington, si è verificato un notevole calo di questa estrema pratica punitiva e Robert Dunham, direttore esecutivo del DPIC, ha espressamente affermato che gli Stati Uniti d'America sono nel pieno cambiamento climatico in tema di pena capitale.