Alla fine la notizia tanto temuta dal Movimento 5 Stelle è arrivata: Virginia Raggi è indagata a Roma per abuso d’ufficio e falso. La sindaca ha ricevuto un invito a comparire davanti ai magistrati della procura della Capitale per la vicenda della nomina a direttore del dipartimento Turismo del Campidoglio di Renato Marra, fratello di Raffaele, capo del personale del Comune, arrestato lo scorso 16 dicembre. In particolare il falso sarebbe per aver dichiarato alla responsabile anticorruzione Mariarosa Turchi, di aver agito in piena autonomia per la nomina.

L’abuso d’ufficio, invece, sarebbe dovuto al non aver effettuato un confronto tra i curriculum e non aver impedito a Marra di partecipare alle procedure di nomina del fratello.

Il messaggio della Raggi

La prima a dare la notizia è stata la stessa Virginia Raggi sulla propria pagina facebook, riferendosi però solo all’invito a comparire e non citando l’avviso di garanzia. La sindaca annuncia nel post di aver informato Beppe Grillo, in modo da adempiere “al dovere di informazione previsto dal Codice di comportamento del M5S”, oltre ad aver avvisato la giunta ed i consiglieri di maggioranza. Infine si dice serena e pronta a fornire ogni chiarimento richiesto, riponendo completa fiducia nella magistratura.

La solidarietà di Renzi

Curiosamente uno dei primi a manifestare il proprio sostegno alla Raggi, sempre su facebook, è Matteo Renzi. L’ex premier ricorda come “la nostra Costituzione preveda che tutti i cittadini siano innocenti fino a sentenza passata in giudicato”, invitando “tutto il Pd a rispettare la presunzione di innocenza e non rincorrere le polemiche”.

Per il segretario dei Democratici non bisogna cercare scorciatoie giudiziarie, né cedere all'odio per l'avversario: quindi nessun attacco alla Raggi che deve continuare a fare il proprio lavoro. E con questo lancia una frecciata all’atteggiamento diverso tenuto in passato dal M5S verso esponenti della maggioranza indagati.

Di Battista difende la Raggi

Utilizza invece la televisione Alessandro Di Battista: a DiMartedì spiega che la Raggi “ha ammesso un errore, quello di essersi fidata di una persona sbagliata” aggiungendo che gestire il Comune “non è facile”, e chiedendo ancora del tempo. Per l’esponente del M5S la sindaca “ha sbagliato probabilmente a mettere una firma, ma è pure vero che in seguito la nomina è stata revocata", ribadendo che in molti nel movimento hanno sempre detto alla Raggi “che la vicinanza a Marra non era positiva” e concludendo con un impegnativo “non votateci più se non dovessimo farcela a Roma”.