Scenario 1: Convegno dal titolo ‘Capitale, quali politiche per lo sviluppo’, presso la sede romana del Pd nel pomeriggio di giovedì 16 febbraio. Presenti, tra gli altri relatori, anche il ministro dei Trasporti Graziano Delrio e il deputato Dem Michele Meta, presidente della medesima commissione alla Camera. Talmente alta è la tensione per il futuro incerto del partito che i due non si rendono conto che il loro colloquio viene amplificato dai microfoni e ripreso dalle telecamere. Delrio imputa al segretario Matteo Renzi di non aver fatto “neanche una telefonata” per evitare la ormai probabile scissione minacciata dalla sinistra del partito.

Scenario 2: Oggi, venerdì 17 febbraio - alla vigilia della riunione degli ‘scissionisti’ nel romano quartiere di Testaccio, e all’antivigilia dell’assemblea nazionale Pd di domenica - Renzi alza la cornetta per telefonare all’ex alleato, divenuto arci nemico, Michele Emiliano, uno dei front man dell’opposizione interna. Un caso? Forse no, visto l’imbarazzo che sta creando al Nazareno la diffusione mediatica del fuorionda.

Le accuse di Delrio

L’onorevole Meta chiede lumi al ‘superiore’ Delrio circa la possibilità di evitare la scissione del Pd nell’assemblea di domenica prossima. Domanda preoccupato se quelli della minoranza stiano barando o facciano sul serio. Il ministro risponde abbastanza sconfortato che, almeno una parte di loro, stia facendo veramente “sul serio” e che, anzi, “ha già deciso” (per la scissione ndr).

Meta a questo punto farfuglia qualcosa di incomprensibile, con la mano davanti alla bocca come usano giocatori ed allenatori di calcio.

“E poi ci sono anche dentro i renziani”, felici perché “diminuiscono i posti da distribuire”, prosegue nella sua analisi Delrio, lasciando intendere che molti nel Pd sarebbero ben felici di spartirsi le poltrone lasciate vuote dai dalemiani.

Quelli che ragionano così, confida il ministro, “non capiscono un cazzo perché sarà una cosa come la rottura della diga in California” dove “c’è una crepa e l’acqua dopo non la governi più”. Riferimento ad un recente fatto di cronaca negli Usa come similitudine per far capire che, persa la sinistra interna, il Pd rischia di esplodere definitivamente.

Meta, imperterrito, chiede se “Matteo” si stia dando da fare per prevenire quella che definisce “sta roba”. E Delrio, esasperato, si lascia andare raccontando che “si è litigato di brutto” perché il segretario ha sottovalutato la situazione, trattando le minacce di scissione come un “passaggio normale”. Invece , conclude il ministro, avrebbe dovuto far capire che avrebbe pianto “se si divide il Pd”. Ma lui niente, se ne è fregato e non ha fatto nemmeno una telefonata. L’invocata telefonata, anche a suon di parolacce, che poi è arrivata questa mattina. Forse troppo tardi.