I Paesi del Sud Europa? Spendono soldi in donne e alcool e poi chiedono aiuto”. La stoccata al veleno che non ti aspetti scoccata dal presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha inevitabilmente sollevato un vespaio di polemiche immediato. In tanti hanno invocato le dimissioni del socialdemocratico, a cominciare dagli alleati spagnoli e italiani. Non è andato tanto per il sottile in tal senso Matteo Renzi che, attraverso la sua pagina Facebook, ha condannato senza mezzi termini le dichiarazioni da “Bar Sport” di Dijsselbloem rilasciate alla Frankfurter Allgemeine Zeitung.

L’ex premier ha colto al balzo l’episodio per rivendicare indirettamente il consenso elettorale maturato in occasione delle ultime Europee: “Ci sono leader in Europa che faticano a prendere il voto dei parenti stretti”. “Nella settimana dei Trattati di Roma - ha aggiunto - lavoriamo tutti per una Europa della democrazia e non della burocrazia”. A incassare le parole di Dijsselbloem con una buona dose d’ironia è stato Romano Prodi: “Io ho percepito un grande senso di invidia”.