“Abbiamo vintoooooo! Grazie a tutti gli amici e sostenitori che ci sono stati vicini un abbraccio! #davidecontrogolia #genova2017 il fidatevi di me in uno stato di diritto non esiste”. Con questo tweet Marika Cassimatis, candidata risultata vincente alle comunarie M5S di Genova, poi sostituita dal garante Beppe GRILLO con Luca Pirondini, esulta per la decisione del Tribunale civile del capoluogo ligure che ha dichiarato inammissibile la scelta di Grillo di annullare la votazione on line che la aveva vista trionfare. Secondo il giudice Roberto Braccialini, non sarebbe valida né l’esclusione della lista della Cassimatis, a causa di presunte dichiarazioni contrarie all’interesse del Movimento, né tantomeno la decisione di far ratificare questa scelta agli iscritti certificati di tutta Italia.

Dunque, a circa due mesi dalle elezioni amministrative, almeno secondo la legge, la Cassimatis torna ad essere la candidata ufficiale del M5S nella città natale del suo guru.

Il contenuto della sentenza del Tribunale di Genova

Braccialini, in pratica, ha anche respinto l’eccezione avanzata venerdì scorso dagli avvocati di Grillo, secondo la quale il caso Cassimatis non doveva proprio essere trattato in sede giudiziaria, in quanto la candidata sindaco sarebbe stata sospesa dal Movimento proprio poche ore prima dell’inizio del procedimento giudiziario. Dunque, come si legge nel dispositivo della sentenza di cui non sono ancora state fornite le motivazioni, vengono immediatamente sospesi gli effetti della deliberazione presa il 14 marzo 2017 da Beppe Grillo di tagliare fuori la lista della Cassimatis dal percorso di selezione elettorale relativo alla prossime elezioni nel Comune di Genova.

Ma non solo, perché, allo stesso tempo, viene ritenuta non valida la votazione del 17 marzo 2017 con la quale gli iscritti certificati al Movimento hanno deciso di presentare Pirondini come candidato al posto della candidata risultata vincente.

Oltre alla Cassimatis, i primi a reagire sono i suoi legali, Lorenzo Borrè e Alessandro Gazzolo. “Sapevamo di avere completamente ragione sotto il profilo del diritto”, dichiarano all’Agenzia di stampa Dire. In questo clima, non poteva mancare la stoccata dell'esponente Pd, fedelissimo di Matteo Renzi, Emanuele Fiano che sturmentalmente dichiara: "La democrazia ha regole antiche...decide il popolo". Ora, però, resta da valutare l’effetto della decisione presa da Grillo giovedì 6 aprile di sospendere la Cassimatis dal M5S.