Se non arriva al più presto una smentita credibile da parte dell’ex amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, allora per Maria Elena Boschi sarebbe “un problema”. È questo il senso delle parole pronunciate da una non meglio precisata “autorevole fonte del governo”, riportate dal giornalista di Repubblica Goffredo De Marchis. In pratica, i nuovi sviluppi del caso Banca Etruria (la Boschi che nel 2015 chiede a Ghizzoni di comprarsi la disastrata banca di cui il padre era vicepresidente), svelati dall’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli in un libro in uscita oggi, potrebbero costringere Matteo Renzi a scaricare il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, suo plenipotenziario all’interno del governo Gentiloni.

Secondo la ricostruzione del giornalista del quotidiano, non certo alieno da simpatie renziane, la freddezza nella difesa della Boschi da parte di segretario Pd ed Esecutivo dimostra che la sorte di Maria Elena Boschi è ormai appesa a un filo. “Ci rifacciamo al comunicato della sottosegretaria” postato su Facebook, sarebbe il pensiero dominante nella compagine renziana. Troppo poco per garantire un sereno futuro politico a Meb. Come se non bastasse, oltre alla prevedibile richiesta di dimissioni formulata da M5S e Lega, questa mattina ci si mette anche Pier Luigi Bersani, appena uscito dalla ‘ditta’ per fondare Mdp, a confermare che “senza chiarezza l’unica strada sono le dimissioni” della Boschi.

Lo stantio odore di massoneria

È vero che i vertici di Unicredit, anche se in maniera ufficiosa, hanno dichiarato di non aver “subito pressioni politiche per l’esame di dossier bancari compreso quello di Banca Etruria”. Ma questa parziale smentita delle affermazioni di De Bortoli evidentemente non è sufficiente. Il sospetto, infatti, scrive De Marchis, è che la gola profonda che ha raccontato al noto giornalista il retroscena del tentativo della Boschi di salvare Banca Etruria attraverso l’intercessione di Unicredit sia stato lo stesso Ghizzoni.

“Notizia, è verosimile, rivelatagli dallo stesso ad”, queste le parole esatte utilizzate dal giornalista.

E poi, c’è quella vecchia storia dello “stantio odore di massoneria” fluttuante intorno al Giglio Magico, già denunciata tempo fa dallo stesso De Bortoli. Nel suo libro Poteri forti (o quasi) il giornalista torna sull’argomento scrivendo di sentirsi convinto che nella vicenda Etruria “le appartenenze massoniche un ruolo lo abbiano giocato e continuino a giocarlo”.

A supporto della sua tesi (scrivono altre due ‘penne’ di Repubblica, Annalisa Cuzzocrea e Andrea Greco) De Bortoli cita lo scoop di Libero sugli incontri avvenuti tra Pierluigi Boschi e Flavio Carboni, ex iscritto alla Loggia P2 e al centro dei più scottanti ‘Misteri Italiani’ degli ultimi 40 anni.