Continua a prendere forma la legge elettorale denominata Rosatellum. Un primo passo importante è stato fatto ieri, 23 maggio, in Commissione Affari Costituzionali, dove è stato votato ed approvato da Pd, Lega e altri gruppi minoritari il testo base che servirà a dare lo start alla discussione della legge. Vale la pena ricordare che il sistema semi maggioritario che vorrebbe introdurre il Partito Democratico, ha larghi numeri alla Camera dei Deputati. Altrettanto non si può dire per quanto riguarda il Senato, dove c’è un forte rischio di naufragio dovuto anche a una fronda interna allo stesso PD.

Inizia tuttavia a farsi strada un’altra proposta, e cioè quella di Silvio berlusconi, per un sistema più vicino a quello tedesco.

Tedeschellum o Berlusconellum

A prescindere dal giudizio sul nome appioppato dalla stampa alla nuova proposta, l’idea lanciata dal fondatore di Forza Italia inizia a incontrare i favori del PD e anche quelli della Lega, meno quelli di partiti minori come alfaniani e verdiniani, che rischierebbero di rimanere fuori dai giochi se venisse imposto lo sbarramento al 5%.

In realtà il sistema proposto dall’ex Cav, che ama definirlo alla tedesca, avrebbe poco a spartire con il sistema elettorale teutonico; si tratterebbe infatti di un semplice sistema proporzionale e dunque non una grande novità per l’Italia.

L’ex presidente del consiglio di centrodestra inoltre, in caso di accoglimento della sua idea, aprirebbe alle elezioni in autunno e quindi ad un’approvazione della legge entro luglio. Matteo Renzi sarebbe accattivato da questo scenario, anche perché pensa in questo modo di poter arginare l’avanzata del Movimento 5 Stelle.

Renziani a favore, gentiliani meno

Il segretario democratico Renzi ha intenzione, a breve, di iniziare una serie di consultazione con i vari partiti per sondarne le opinioni. Tuttavia una fetta del Partito Democratico non è d’accordo con l’eventuale scelta proporzionale e si dichiara più in sintonia con sistema elettorale proposto dall’ onorevole Rosati.

Lo scopo, secondo Il Giornale, sarebbe quello di portare il Governo Gentiloni a scadenza naturale ed eventualmente continuare con lui dopo le elezioni, lasciando Renzi a logorarsi con le elezioni in Sicilia e le prossime amministrative. Tra i sostenitori del maggioritario e delle grandi coalizioni di centro-sinistra vediamo Andrea Orlando e Gianni Cuperlo, ma anche il fautore dell’ epoca dell’ Ulivo, Romano Prodi.