Emmanuel Macron e Marine Le Pen, la resa dei conti. Il ballottaggio annunciato da mesi va in scena oggi, quasi 47 milioni di francesi sono chiamati alle urne per eleggere il 25° Presidente della Repubblica, l'ottavo della Quinta Repubblica proclamata nel gennaio del 1958: si vota dalle 8 alle 20. Si conoscerà in serata, dunque, il successore di Francois Hollande che è stato il primo presidente in carica a non presentarsi per un secondo mandato. Qualunque sia il risultato, la svolta è comunque storica per la politica transalpina, considerato che per la prima volta dopo il 1981 il capo dello Stato non sarà un esponente repubblicano o socialista, le due forze di maggioranza dell'ultimo trentennio.

I risultati del primo turno

Il candidato più votato al primo turno è stato, come noto, Emmanuel Macron. Il leader del movimento 'En Marche!' ha ottenuto 8.656.346 preferenze totalizzando il 24,1 % dei voti validi contro il 21,3 della candidata del Front National, Marine Le Pen. Al terzo posto il repubblicano Francois Fillon (20,1 %), davanti all'esponente della gauche, Jean-Luc Melenchon (19,5). Sesto, ma nettamente staccato dai primi cinque, il candidato socialista Benoit Hamon (6,3 %).

Alleanze e prospettive

Macron resta favorito nella corsa verso l'Eliseo. Dopo i primi risultati che hanno evidenziato quanto prospettato dai sondaggi, il ballottaggio con Marine Le Pen, tanto Francois Fillon quanto Benoit Hamon hanno invitato i rispettivi elettori a votare per il candidato di 'En Marche!

' al secondo turno. Decisamente importante, conti alla mano, l'endorsement repubblicano che può portare a Macron un quantitativo non indifferente di voti. In tono minore quello socialista, il tracollo di Hamon era stato annunciato e parte dell'elettorato della sinistra moderata era già emigrato verso il 'centrista' Macron, ma anche verso la sinistra più radicale, quella di Melenchon.

Il bacino elettorale di quest'ultimo rimane un fondamentale ago della bilancia: Melenchon, ufficialmente, non supporta nessuno dei due candidati, ma ha annunciato che "farà il suo dovere, votando secondo coscienza", e che indubbiamente non voterà per l'estrema destra. I francesi che si riconoscono nella gauche, pertanto, potrebbero scegliere il 'meno peggio' Macron o disertare le urne, ma di certo non penderanno dalla parte del Front National.

Le Pen, un endorsement contestato

Marine Le Pen, da parte sua, ha annunciato la prima storica alleanza dell'estrema destra francese con 'Alzati Francia' di Nicolas Dupont-Aignan, sottolineando che, in caso di un suo ingresso all'Eliseo, quest'ultimo sarà primo ministro. Dupont-Aignan ha ottenuto al primo turno un discreto 4,7 %, ma questo tesoretto di voti sembra destinato a disperdersi perché parte dell'elettorato di 'Alzati Francia', movimento di ispirazione gollista, non ha gradito l'alleanza con il Front National. Una spaccatura testimoniata dalle dimissioni di alcuni importanti dirigenti del piccolo partito nato nel 2008.

La media dei sondaggi

Sono molteplici i sondaggi che hanno dato le loro indicazioni prima del silenzio elettorale.

L'ultimo è quello effettuato da Ipsos Sopra-Steria il 5 maggio, per il quale il vantaggio di Macron al ballottaggio potrebbe attestarsi sopra il 26 % (63 contro 37). Tutti i sondaggi effettuati dal 28 aprile al 5 maggio danno ad Emmanuel Macron una percentuale elettorale tra il 59 ed il 63 %. Il margine del candidato centrista, inoltre, è cresciuto con il trascorrere dei giorni: il primo sondaggio effettuato dall'istituto Kantar-Sofres OnePoint tra il 28 ed il 30 aprile lo vedeva in vantaggio del 18 % rispetto a Marine Le Pen. Sommando la media di tutti gli ultimi sondaggi, la percentuale di Macron si aggira intorno al 61,6 % contro il 38,4 del Front National.