La Sinistra unita potrebbe raggiungere lo strabiliante risultato del 16% delle preferenze se avesse lo scrittore roberto saviano come leader. È questo il risultato clamoroso del sondaggio commissionato il 5 giugno scorso dal Fatto Quotidiano all’Istituto di ricerca Ipr Marketing. Come spiega lo stesso direttore di Ipr, Antonio Noto, attualmente i partiti di sinistra rimarrebbero fuori dal parlamento, se dovesse essere approvata la nuova legge elettorale ispirata al modello tedesco con sbarramento del 5%. Discorso esattamente opposto, se i movimenti pulviscolari alla sinistra del Pd dovessero decidere di dar vita ad una lista unica.

In questo caso si supererebbe di slancio la soglia, raggiungendo agevolmente la doppia cifra: 10% con Pier Luigi Bersani alla guida, 13% con Stefano Rodotà e addirittura 16% se l’autore di Gomorra dovesse decidere di scendere in campo.

I risultati del sondaggio

Secondo Ipr, il M5S resta sempre in testa alla classifica con un rotondo 30%. Segue sempre più a distanza il Pd a trazione renziana, fermo al 26%. Terze a pari merito, come segnalato da mesi da tutte le rilevazioni, Forza Italia e Lega con il 12% ciascuno. A sorpresa, strapperebbero l’ingresso in parlamento anche i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni con il ‘minimo sindacale’ del 5%. Fuori, come da pronostico, gli alfaniani con il 3%, ma anche Mdp (4%) e Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni (2%).

Fino a qui nessuna novità di rilievo. Ma la situazione cambia radicalmente in caso di battesimo di una lista unica di sinistra. Partendo da una base certa del 4%, la Sinistra unita, secondo le persone intervistate, potrebbe attestarsi al 10% con Bersani leader, salirebbe al 13% sotto la guida del costituzionalista Stefano Rodotà e balzerebbe fino al 16% con Roberto Saviano.

Risultati meno stupefacenti ottengono gli altri 9 nomi di potenziali leader testati. Giuliano Pisapia, Maurizio Landini, Laura Boldrini, Susanna Camusso e Massimo D’Alema riuscirebbero a portare la sinistra appena sopra la soglia (5-6%). Mentre Roberto Speranza, Nicola Fratoianni, Pippo Civati e Nichi Vendola sarebbero protagonisti di sicuro fallimento.

Saviano e Rodotà, scrive Noto, sono le due personalità che riuscirebbero a drenare più consensi in uscita dal M5S. Da notare, infatti, che l’85% dei potenziali elettori della Sinistra unita ha votato No al referendum costituzionale del 4 dicembre 2016. Inoltre, alle ultime elezioni politiche del 2013, il 45% di loro aveva votato Pd, il 35% M5S e il 18% Sel. Il 62% del ‘nuovo popolo della Sinistra’ si dice favorevole ad una alleanza post voto con i grillini, mentre solo il 25% preferirebbe i renziani. I ‘temi identitari’ indicati dagli intervistati, infine, sono lavoro, onestà, lotta ai privilegi, ambiente, immigrazione e commissione sulle banche.