La scelta di presenziare alla giornata di chiusura della Festa dell’Unità di Milano, domenica 23 luglio, rischia di costare politicamente troppo a Giuliano Pisapia. Il fondatore di Campo Progressista si è infatti lasciato fotografare più volte mentre era avvolto in un caldo abbraccio con Maria Elena Boschi, il volto più noto del renzismo (insieme a Matteo Renzi) odiato e respinto dai movimenti alla sinistra del Pd. La frase “mi sento a casa”, pronunciata dal palco meneghino, ha scatenato una serie di reazioni stizzite, soprattutto nelle file di Mdp.

Gli scissionisti Roberto Speranza, Arturo Scotto ed Enrico Rossi, non hanno preso bene il tentativo di Pisapia di avvicinarsi al Pd. E l’ex sindaco di Milano oggi, con una intervista a Repubblica, è stato costretto a difendere le sue scelte: “Il popolo del Pd non sarà mai mio nemico”.

Pisapia vuole l’alleanza col Pd

Il presunto tradimento di Giuliano Pisapia nei confronti della nuova Sinistra, separata e in competizione con il Pd a trazione renziana, si sarebbe consumato durante la Festa dell’Unità di Milano. E la prova plastica sarebbero le numerose fotografie scattate insieme a Maria Elena Boschi, nelle quali i due sono ritratti felici, sorridenti e, soprattutto, abbracciati. Un “body language di una politica da evitare”, ha commentato sarcastico il politologo Gianfranco Pasquino, vicino alle posizioni dei bersaniani.

La Boschi solo una tra i tanti

Pisapia decide di rispondere alle critiche di chi, a sinistra, vede come fumo negli occhi un’alleanza con il Partito di Renzi. E conferma, di fatto, la sua volontà di cercare di ricucire con i ‘compagni che sbagliano’ del Nazareno. A suo modo di vedere, le critiche piovutegli addosso nelle ultime ore sarebbero assurde, irreali e strumentali.

La Boschi sarebbe stata solo una delle centinaia di persone che il leader di Campo Progressista avrebbe salutato e abbracciato. Pisapia respinge con sdegno le accuse di comportarsi ambiguamente, con un piede a Sinistra e l’altro al Nazareno. Ma, allo stesso tempo, rimprovera ai compagni di viaggio di volersi accontentare di un “partitino del 3 o 4%”, fatto che non rappresenta assolutamente il suo progetto.

Il Pd non è ‘mio nemico’

Nelle sue intenzioni, infatti, chi vota Pd non potrà mai essere suo “nemico”. Anche se ammette che, con l’attuale direzione autoreferenziale del Nazareno, la “competizione” sarà inevitabile. Pisapia avverte però i suoi alleati di Mdp: “Se lavori su quello che divide, sei condannato a perdere”. E rivendica di essere stato sempre “coerente” nelle sue scelte, perché Campo Progressista è stato fondato con lo scopo di costruire un “nuovo centrosinistra”, largo e plurale, “con cultura di governo” e “in grado di sconfiggere le destre, la demagogia, il populismo”.