La crisi nord coreana, fra timidi tentativi di mediazione e test militari che inaspriscono la tensione, continua a tenere la Casa Bianca indaffarata. Secondo alcuni analisti di strategia militare, molto vicini al governo di Washington, il presidente Trump avrebbe già tracciato una sua "Red Line", sia con gli Stati alleati dell'estremo Oriente, che con gli alti vertici politici e militari degli Stati Uniti.

Questa linea rossa, invalicabile per Trump, sarebbe rappresentata da un eventuale nuovo (il sesto) "test nucleare" della Corea del Nord. Se domani il governo nord coreano si prepara ad effettuare il suo "sesto test atomico" la reazione statunitense potrebbe essere molto pesante sul piano militare, con attacco diretto a Pyongyang, appoggiato dalle piattaforme logistiche della flotta americana del Pacifico.

La linea fin qui dettata da Trump è più improntata sull'agire che sul minacciare.

La nuova tecnologia militare nord coreana

Negli ultimi anni Pyongyang ha saputo dimostrare di possedere diversi tipi di "vettori" in grado di colpire tutti gli avversari regionali, dalla Corea del Sud fino al Giappone. Inoltre con gli ultimi "test nucleari" il regime nord coreano ha dimostrare pure di aver fatto notevoli passi in avanti riguardo la tecnologia militare, tanto da riuscire a costruire piccoli ordigno nucleari che possono essere montati su missili balistici intercontinentali.

Non parliamo più di semplici razzi che si inabissano sul mar del Giappone, ma di più sofisticati missili in grado di raggiungere persino le coste occidentali degli Stati Uniti (e non solo quelle dell'Alaska).

Una minaccia del tutto intollerabile per Washington. Gli Stati Uniti, oltre a detenere preziosi interessi geopolitici nell'area del Pacifico, non si possono permettere che uno stato dittatoriale come la Corea del Nord possa permettersi di sviluppare una tecnologia militare capace di costruire ordigni nucleari, anche di media potenza.

Per questo Trump potrebbe rispondere militarmente nel caso in cui il presidente nord coreano Kim ordinasse di effettuare il sesto "test nucleare". Inoltre un'altra grave minaccia, per il governo americano, potrebbe essere rappresentata dai missili balistici, di media e lunga gittata, basati su motori a combustibile solide. Questi vettori, viste le loro caratteristiche, sono molto difficili da neutralizzare nel caso di un attacco su vasta scala, dato che possono essere lanciati pochissimi minuti dopo l'arrivo dell'ordine di attacco.