È testa a testa tra Pd e M5s nelle intenzioni di voto degli italiani, almeno secondo gli ultimi dati elaborati dall'Istituto Ixè per Agorà (Raitre) e diffusi oggi. Il nuovo sondaggio politico elettorale ha confermato il momento di flessione che attraversano i due maggiori partiti del paese già evidenziato dai dati reali nelle recenti elezioni amministrative 2017, perse da entrambi e malamente dal Pd ai ballottaggi.

Rispetto alle rivelazione del mese scorso il partito di Matteo Renzi perde l’1,9%, mentre il movimento di Beppe Grillo ha fatto registrare un più contenuto calo del 1,2%.

Pd ora al 27,4%, M5s al 26,8%. Dunque, nonostante l’arretramento più consistente rispetto agli avversari, secondo Ixè nessun sorpasso da parte dei pentastellati, il partito democratico resta primo con un distacco dello 0.6%. Di diverso avviso un sondaggio Demopolis, dice invece che se si votasse oggi (per la Camera) il M5s supererebbe di un punto e mezzo il Pd.

La Lega sorpassa Forza Italia, centrodestra in crescita

Ma l’elemento più significato del sondaggio condotto da Ixè è la crescita di tutti i partiti del centrodestra e in modo particolare, confermando anche in questo caso i risultati delle urne, della Lega Nord, che dal precedente 12,7% è balzata al 14% sorpassando Forza Italia ferma al 13,7%, ma a sua volta in crescita dello 0,5%.

Guadagna consensi anche Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che arriva al 4,4%. Di poco sotto la soglia del 3% Alternativa Popolare.

Stando ai dati Ixè, il centrodestra unito al momento batterebbe anche un’eventuale coalizione Pd-Mdp, e a proposito del nuovo soggetto politico di Bersani e D’Alema, sempre rispetto ai dati di fine maggio da segnalare una crescita dello 0,3% (dal 2,7% al 3,4%).

Nel variegato pianeta a sinistra del Pd, stabile al 2,8% Sinistra Italiana. Nel complesso resta chiara la situazione di tripolarismo nella nostra politica, in cui a fare da classico ago della bilancia potrebbe essere Silvio Berlusconi: coalizzandosi con Renzi o riunificando il centrodestra.

I leader: giù Renzi, avanza Salvini

Per ciò che riguarda i singoli leader, seguendo di pari passo l’andamento delle rispettive formazioni politiche continua a perdere consensi Matteo Renzi, ora al 28%; era due punti sopra nelle precedenti previsioni e al 49% nell'autunno di tre anni fa, dopo pochi mesi dal suo ingresso a Palazzo Chigi. Mentre resta stabile al 34% il consenso nei confronti del premier Paolo Gentiloni.

Chi sale è invece il segretario della Lega Matteo Salvini, passato dal 20% di fine maggio al 23% oggi, aiutato evidentemente anche dalla questione immigrazione, percepita come emergenza da oltre l’80% degli interpellati.