Nelle scorse ore Blasting News ha intervistato in esclusiva l'ex Presidente della Camera ed ex leader di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti, ponendogli alcune domande sull'attualità politica del Paese. Ecco che cosa ci ha risposto.
Bertinotti: 'La sinistra non c'è più, sia unita che separata è irrilevante e non trasmette speranza'
Onorevole Bertinotti, a meno di sei mesi dalle elezioni la sinistra politica pare non aver ancora trovato una quadra e continua a parlarsi addosso, secondo lei a che cosa arriveranno?
"Forse non sono il più adatto a rispondere a questa domanda, ma non certo per ragioni di non appartenenza, che resta dopo una vita, quanto per pessimismo dell'analisi.
E' vero che Gramsci diceva che il pessimismo della ragione deve lasciare spazio all'ottimismo della volontà, ma qui di volontà ce ne vuole davvero troppa. Perché la sinistra non è che litiga, la sinistra non c'è. Ci sono tante sinistre, quella sociale, quella culturale, ma non c'è più una sinistra politica. Tutto ciò che è rappresentato nelle istituzioni, sotto qualsiasi nome, è totalmente irrilevante dal punto di vista della capacità di contrastare un'organizzazione dell'economia e della società che ormai è il monumento dell'ingiustizia, della diseguaglianza e della crisi sociale. Una crisi sociale che dura anche quando vi è la ripresa economica, perché questo modello sociale ormai non è più grado di produrre civiltà e progresso.
La sinistra è invece dentro questo modello che sta franando e perciò non ha più nessun appeal".
Ma cosa succederebbe se queste sinistre trovassero la quadra per presentarsi in una lista unica?
"Sarebbe quasi irrilevante. Separati o uniti quello che non trasmettono è speranza e fiducia, ed è questo ciò che sarebbe necessario. Non casualmente una parte crescente della popolazione queste risposte le cerca altrove: nelle associazioni, nelle organizzazioni di solidarietà, nella vita comunitaria e perché no spesso anche nella Chiesa Cattolica.
Ma non nella politica, che infatti ha la disaffezione di metà della popolazione".
Bertinotti: 'Politica di oggi fatta da morti che camminano. Anche i 5 Stelle al Governo sono come gli altri'
Cosa pensa del fatto che berlusconi torna in auge e che oggi sono ancora protagonisti politici in campo da oltre vent'anni?
"Non fatevi abbagliare.
Lui torna in questo piccolo recinto che è quello dei sopravvissuti. Vale per Berlusconi così come per gli altri: quella politica lì è morta, sono dei morti che nessuno ha avvisato essere tali e quindi continuano a camminare".
E invece riguardo ai Cinque Stelle cosa ci dice?
"Beh, loro hanno avuto il merito di aver capito che questo sistema andava abbattuto e ricostruito dalle radici. Oggi invece hanno il demerito di mostrare che loro al Governo sono sostanzialmente come gli altri".
'L'instabilità politica sarebbe buona, attraverso le lotte si possono influenzare le istituzioni'
Secondo tutti gli analisti dopo il voto politico in Italia ci sarà instabilità, lei cosa pensa a riguardo?
"Quella è l'unica cosa buona.
Perché l'instabilità è uno spazio dentro cui si può determinare qualche cambiamento. La stabilità è ciò che ci ha accompagnato nell'ultimo quarto di secolo, nel quale un Governo o l'altro sono stati tutti dentro una linea simile, producendo questo risultato. Con una disoccupazione giovanile al 40%, un lavoro inteso come precarietà e la distruzione di ogni civiltà e profonda capacità di vivere una vita dotata di senso. Questo è stato il prodotto della stabilità. Guardiamo in giro per il mondo: è buona la stabilità di Trump? C'è qualcuno che la vuole? Io preferisco un'instabilità nella quale si possa, attraverso i processi di partecipazione e di costruzione di lotte dal basso, determinare un'influenza sulle istituzioni".