Kim Jong - un, leader coreano, risponde senza paura e con fermezza alle minacce di Trump di distruggere in maniera definitiva la Corea del Nord. Kim, definendo il Presidente degli Stati Uniti d'America "pazzo e inadeguato", ha minacciato a sua volta parlando di una esplosione nel Pacifico, la più forte della storia, mediante l'uso della Bomba H. Le minacce fra i due leader continuano e non si placano, entrambi giocano al rialzo ma quali saranno le conseguenze di tutto ciò? La posta in gioco rischia di alterare tutti gli equilibri mondiali e di avviare una guerra dalle proporzioni inimmaginabili?
Vediamo come reagiscono le più importanti nazioni a queste violente e minacciose schermaglie.
Il parere della Russia
Attraverso le parole del proprio Ministro degli Esteri Serghiei Lavrov, la Russia ha parlato di parole inaccettabili da parte dei due leader guerrafondai, invitando tutti a darsi una calmata. La bozza per risolvere la crisi nordcoreana, stilata da Cina e Russia, è ancora in fase di lavorazione e Lavrov ha invitato tutti i partner, compresi gli Stati Uniti, a lavorare sulla stessa, piuttosto che aderire a violente iniziative ricattatorie e propagandistiche. Sostanzialmente la road map su cui stanno lavorando le due potenze internazionali prevede la cessazione dei test nucleari da parte della Corea del Nord e la cessazione delle esercitazioni militari degli Stati Uniti con la Corea del Sud.
La risposta del Giappone
Il Ministro della Difesa giapponese Itsunori Onodera non esclude che il bombardamento ad idrogeno minacciato dalla Corea del Nord per voce di Kim Jong - un, possa passare attraverso l'area di competenza del Giappone. In quel caso la forte nazione nipponica risponderà in maniera adeguata a tutti i pericoli e tutte le violazioni del proprio spazio aereo che si dovessero verificare.
Massima allerta dunque.
Il punto di vista della Cina
Tramite il portavoce del Ministro degli Esteri Lu Kang, la Cina ha ribadito con fermezza la necessità di utilizzare autocontrollo e pacatezza da parte di tutti gli attori protagonisti della vicenda, ritenendo inutili e dannose le varie vicendevoli minacce perpetrate da Kim e Trump.
La Cina ha inoltre evidenziato il proprio disaccordo a decisioni sanzionatorie che colpiscano esclusivamente una parte, come ventilato e con fermezza più volte sostenuto dal Presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump.