Con quale legge elettorale voteremo alle prossime elezioni? Questa domanda è stata posta per molto tempo, e la risposta tarda a venire. Nel corso dei mesi si è cercato di scrivere una legge che potesse ottenere la maggioranza parlamentare, si è iniziato con il maggioritario e la riproposizione del “Mattarellum”, si è provato con leggi di matrice marcatamente proporzionale, come l'Italicum o il sistema simil tedesco, per poi terminare con l'ultima nata: Rosatellum 2 (la vendetta).

Ci sono poche idee ma confuse, inoltre cambiano gli scenari in base alle contingenze politiche.

Se il M5S rischia di vincere le elezioni, allora si fa la legge che favorisce le coalizioni, se si propone il Mattarellum, allora quelli di FI hanno paura che i leghisti vincano nei collegi del nord contro i propri candidati, ecc. Si potrebbe continuare a lungo. Il risultato a noi noto è che, se si votasse domani, noi ci recheremo alle urne con il sistema scelto dalla Corte Costituzionale, che prevede una legge proporzionale con sbarramento al 3% sia alla Camera su base nazionale, sia al Senato su base regionale. Politicamente è una sconfitta della maggioranza non esser riuscita a portare a casa una legge elettorale nuova dopo che per anni era emerso chiaramente che il cosiddetto “Porcellum” non funzionava.

Cosa prevede il “Rosatellum 2”?

Il sistema elettorale sarà misto, il 36% dei seggi verrà scelto attraverso i collegi uninominali in cui i partiti si coalizzano, la restante parte sarà scelta in modo proporzionale in listini bloccati di due-quattro nomi. Ci sarà solo una scheda. Non è previsto il voto disgiunto, al massimo si può votare per il candidato ma non per il partito di appartenenza.

Questa è la bozza su cui si cercherà una maggioranza in Parlamento. Alcuni partiti sono nettamente contrari: M5S dice che la legge è fatta con l'obiettivo di penalizzarli, perché incentiva le coalizioni. La Lega Nord è favorevole, FI abbastanza, FDI tiepidamente contraria. MDP e Pisapia sostengono che peggiora le cose. Il Partito Democratico è compatto, anche se l'impressione è che neanche loro ci credano troppo a questa proposta.

Emanuele Fiano ha depositato il testo base, che dovrà essere approvato, per poi fissare il termine per gli emendamenti. Un sì arriverà anche da Ap contenta per la soglia al 3%, dalla Lega e da Fi, come gesto di apertura. Se reggerà l’intesa tra tutti questi partiti il testo passerà in Commissione, ma più d’uno solleva timori che in Aula possano riproporsi problemi sui numerosi voti segreti. Le probabilità che anche questa proposta sia cassata sono molto alte.