In meno di tre settimane il governo nordcoreano è stato capace di lanciare due missili balistici, suscitando la rabbia degli Stati Uniti, della Sud Corea ma anche della Cina, la quale nonostante sia il pilastro economico di Pyongyang non riesce a prevederne le azioni.

Il lancio e la caduta del missile a 2000 km dal Giappone

Il missile lanciato stanotte da Sunan è caduto a 2000 km ad est di Arakura sull'isola giapponese di Hokkaido, il missile balistico ha sorvolato lo spazio aereo giapponese per circa due minuti, dopo esserne uscito ha proseguito la sua traiettoria per completare il suo viaggio di 3.500 km, infine è precipitato e affondato nell'Atlantico.

Questo è il 15esimo test missilistico condotto dalla Corea del Nord dall'inizio dell'anno.

Corea del Sud "fermatevi o vi distruggeremo"

È stata immediata la risposta del presidente sudcoreano Moon Jae-In, il quale ha dichiarato che in caso Kim Jong-Un continui a minacciare la sua nazione o i suoi alleati, non indugerà a iniziare una guerra per annientare la Corea del Nord, visto che ha la forza e le competenze necessarie per farlo. Poi ha proseguito riferendo che le sanzioni economiche non possono risolvere il problema dal momento che contribuiscono solo a fare in modo che la Corea del Nord abbandoni il tavolo diplomatico con le altre nazioni. Dopo questa dichiarazione Moon Jae-In ha dato il via ai test con i missili balistici.

Inoltre la Corea del Sud ha convocato un Consiglio di Sicurezza, visto che il missile di oggi ha raggiunto una gittata ben superiore a quella dell'ultimo lanciato, il quale era capace di trasportare una testate nucleare contro gli USA e l'Europa.

Giappone: Non tolleriamo che venga minacciata la pace del mondo

Quest'oggi milioni di giapponesi sono stati avvertiti dalle sirene antimissile e invitati dai notiziari a rifugiarsi nelle cantine o in rifugi e il premier Shinzo Abe ha detto di non essere più disposto a tollerare la minaccia nordcoreana nei confronti della pace mondiale.

Ma in questi giorni era arrivata un'altra provocazione da parte di Kim Jong-un che aveva giurato di di distruggere l'isola nipponica con il nucleare. A questo si è opposto il portavoce Yoshihide Suga ribadendo che quella del dittatore nordcoreano è stata a tutti gli effetti una minaccia oltraggiosa e provocante, la quale contribuirà ad aumentare la tensione in Giappone.

Pentagono: Nuovo lancio missile non rappresenta minaccia per America

Il Pentagono dopo il lancio del missile ha dichiarato che esso non ha rappresentato una minaccia per Gli Stati Uniti D'America e neanche per l'isola di Guam, proprietà americana, tuttavia il premier nipponico Abe ha dichiarato che viste le distanze raggiunte dal lancio, il missile ha la forza di raggiungere l'isola.