Nella giornata di ieri, domenica 17 settembre, si è conclusa nella cattedrale di Assisi la manifestazione culturale di quattro giorni intitolata: "Il Cortile di Francesco", incentrata sul confronto tra i precetti del Santo protettore del paese umbro e l'attuale situazione socio-economica italiana. Ovviamente, non poteva mancare l'attualissimo tema dell'accoglienza per i migranti e della necessità di regolamentare il fenomeno per contrastare l'emergenza che ha travolto il Bel Paese negli ultimi mesi.
"Gridare all'emergenza è populista, affrontare il fenomeno con risposte concrete è riformismo", ha dichiarato il ministro dell'Interno incontrando il presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, Cardinale Gianfranco Ravasi.
La scommessa è aperta, e il titolare del Viminale conta di portare a casa questo risultato ben prima delle prossime elezioni.
Il Cardinale: 'Possiamo avviare un dialogo su diverse angolature'
L'appello di Marco minniti all'approvazione della norma sullo Ius soli e per l'abolizione della Legge Bossi-Fini ha trovato piena condivisione e collaborazione da parte delle alte autorità pontificie. Il Cardinale ha infatti benedetto le intenzioni dell'Esecutivo aprendo all'idea di fondo della legge tuttora ancora in studio, riscontrando un'ampia convergenza di vedute sul tema dell'accoglienza; che peraltro lo stesso ministro mai ha sconfessato di voler promuovere, pur rimarcando il suo ruolo di garanzia per il rispetto della legge sull'intero territorio nazionale.
Alla domanda del giornalista e conduttore televisivo Corrado Formigli sul patrimonio di apertura della sinistra italiana, Minniti ha infatti risposto: "Il 97% degli sbarchi parte dalla Libia pur non interessando quasi cittadini libici: ciò vuol dire che il fenomeno è gestito in modo criminale". Parole non molto incoerenti con le intenzioni manifestate nei mesi di luglio ed agosto di stipulare il Memorandum d'intesa tra Governo e ONG per la gestione dell'immigrazione; i dati statistici confermano il tendenziale calo di sbarchi, attestandone il calo intorno al 31% in meno rispetto al mese di settembre dell'anno scorso.
Critiche da più parti, ma il Ministro rilancia: già avviato il piano dei rimpatri
I primi malumori iniziano a farsi sentire in seno alla stessa maggioranza di Governo: i centristi cristiani raccolti intorno al titolare degli Esteri, Angelino Alfano, confermano i dubbi già avanzati sin dalle prime battute di presentazione della normativa, e che hanno già causato non pochi battibecchi in seno al Consiglio dei Ministri.
Le vecchie distanze vengono confermate dal Movimento 5 Stelle e dal centrodestra unito, da Berlusconi a Fratelli d'Italia, alla stessa Lega, con Salvini schierato in prima linea contro la nuova legge sullo Ius Soli.
Certo di raccogliere un'agguerrita opposizione trasversale sul tema, l'uomo forte - così definito da più fonti giornalistiche - del Governo Gentiloni richiama i risultati già portati a compimento ed i progetti già operativi: i primi soggetti da ricollocare sarebbero già stati selezionati e riaccompagnati, nonché aiutati finanziariamente a ricostruirsi una vita in casa. C'è stato il tempo di affrontare il tema dell'emergenza Lampedusa denunciata dal sindaco Totò Martello. "Sono disponibile ad un confronto per apprendere di questi problemi, al Governo non risulta che la situazione sia così grave, considerando che l'isola ospita solo 187 migranti, uno dei numeri più bassi in tutta Italia", ha concluso il ministro dell'Interno chiudendo la polemica.