Una volta tanto, insegnanti e governo (o almeno la sua componente Pd) non si fanno la guerra, com'è accaduto con la Buona Scuola ma, storicamente, con quasi tutte le riforme che hanno riguardato il mondo dell'istruzione. Quando c'è in gioco una battaglia di civiltà, le divisioni si possono momentaneamente accantonare per combattere assieme. Così, nei giorni scorsi, è partito lo sciopero della fame per oltre 800 insegnanti di varie zone d'Italia contro l’ennesimo rinvio dello "Ius soli", la legge che riconosce la cittadinanza agli immigrati di seconda generazione che frequentano le scuole italiane, ma continuano ad essere considerati "stranieri" a tutti gli effetti.

A sorpresa, si stanno unendo al digiuno, nelle ultime ore, anche diversi esponenti del Partito Democratico che, una volta tanto, non hanno sposato la linea della realpolitik, preferendo scegliere la strada molto più ostica dell'idealismo. A sei mesi dallo scadere della legislatura, è ormai concreto il rischio di un definitivo accantonamento della discussa proposta di legge che sta spaccando non solo il Parlamento, ma anche il Paese.

Un digiuno a staffetta contro le barricate del centrodestra

È stato il senatore PD Luigi Manconi a comunicare che decine di parlamentari, compreso lui, hanno aderito ad uno sciopero della fame a staffetta per sostenere la discussione in aula e richiedere il voto di fiducia sullo "Ius soli", legando quindi la sua approvazione alla sopravvivenza del governo.

Alla proposta ha aderito anche il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio e diversi parlamentari che hanno così appoggiato la forma di protesta lanciata dagli insegnanti ad inizio settimana.

Alternativa Popolare, senza la quale il governo non avrebbe la maggioranza in Senato, ha ostacolato in questi mesi di discussione la proposta di legge, e si rifiuta di votare la fiducia, ritenendo che questa mossa non sia affatto da seguire a legislatura praticamente conclusa.

Sarà difficile per il PD trovare una spalla fuori dalla maggioranza.

I radicali insegnano

È alle battute finali anche la raccolta firme a sostegno della legge di iniziativa popolare "Ero straniero-L’umanità che fa bene", lanciata la scorsa primavera dai Radicali Italiani per abolire la controversa Bossi-Fini e creare canali legali e sicuri di ingresso in Italia attraverso il lavoro.

La campagna, che a fine settembre ha superato le 40mila adesioni, deve però raggiungere la fatidica soglia delle 50mila prima della fine del mese, per far sì che si possa presentare al Parlamento. Del resto, fu il radicale Marco Pannella - scomparso lo scorso anno - a fare del digiuno una potente arma politica e di impatto sulle masse. Una volta tanto, non dite che nel Parlamento c’è solo il "magna magna".