In occasione della puntata di questo giovedì 5 ottobre a "Piazzapulita" su La7 è intervenuto Tomaso Montanari, storico dell'arte, presidente di Libertà e Giustizia ma anche fra i promotori dell'appello per la creazione di una lista civica nazionale di sinistra verso le prossime Elezioni politiche. Vediamo che cosa ha dichiarato.
'PD responsabile dell'aumento della diseguaglianza perché ha fatto politiche di destra. Ora cambiamo rotta'
Nella prima parte del suo intervento Montanari ha affermato: "Mi capita spesso di incontrare persone che vivono davvero la povertà sulla propria pelle e il filo conduttore è che manca loro la protezione da parte dello Stato e del pubblico.
Negli ultimi 25 anni è stato smontato tutto questo. Se ci chiediamo perché è avvenuto, sia in Italia che in tutta Europa, scopriamo che è frutto di un lavoro fatto insieme da parte della destra e del centrosinistra. Lo ha capito bene in Inghilterra Corbyn che ha deciso di fare tutto il contrario di Blair, invertendo la rotta. Io francamente non so se abbia senso dire se il Pd è di destra o di sinistra, ma so che il PD è responsabile di quello che è successo: se l'Italia in questi ultimi 5 anni ha visto crescere la disuguaglianza più che nel resto dei paesi europei il PD ha un enorme responsabilità, ha fatto politiche di destra che hanno fatto crescere la diseguaglianza. Una parte del paese che oggi vuol rovesciare il tavolo e invertire la rotta, come fa a farlo insieme a quelli che hanno costruito tutto ciò?
Si può cambiare lo stato delle cose insieme a quelli che lo hanno creato e non hanno nessuna voglia di cambiarlo? Se continuiamo a parlare di Pisapia, di D'Alema e sigle tutti si allontaneranno e avremo un'astensione spaventosa".
'Renzi è stato solo il fuoco d'artificio finale di una stagione di errori: certa sinistra ha fatto il lavoro della destra'
Rispondendo a una domanda sulla possibilità che un eventuale allontanamento di Renzi possa riavvicinare la sinistra al PD, Montanari ha detto: "Il problema non è Renzi personalmente, anzi c'è un'eccessiva personalizzazione nella politica italiana.
Renzi è stato il fuoco d'artificio finale di una stagione di errori, certo lui ha accelerato bruscamente, anche con una retorica di esclusione molto forte. Ma gli errori sono stati fatti anche prima. Il punto è: andare al Governo per fare che cosa? Per cambiare lo stato delle cose o per continuare così? Il Governo è un fine o un mezzo? Esso serve per cambiare la vita dei singoli che vanno al Governo o invece per cambiare davvero le cose? Il punto è il progetto di paese. Negli ultimi anni la sinistra ha fatto il lavoro della destra pensando di fermarla, invece la destra dilaga e qualcuno continua a volere un programma moderato. Anche negli Usa i dem hanno candidato la Clinton perché Sanders era troppo di rottura e abbiamo visto come è finita.
Oggi siamo arrivati a un tale punto di rottura in cui metà della popolazione è in uno stato di sommersione, mettere solo delle toppe si limita a rimandare il momento dello schianto, che quando arriverà sarà ancora più duro. Il punto quindi non è con chi ci si allea, ma per fare che cosa. Il punto non è chi guida l'autobus (ossia la leadership) ma dove va quell'autobus, e non è neanche chi e quanti saremo dentro ma per fare che cosa. Ad esempio lo Sblocca Italia dimostra una visione dello sviluppo vecchissima, legata a cemento e mattone e dimostra di non aver capito nulla dove deve andare il paese. Abbiamo oggi 9 milioni di poveri ma il fondo alla povertà è stato tagliato dell'80%. Davvero ci si vuole alleare con chi ha fatto questo e vuole continuare a farlo?
Alle prossime elezioni voterà il 40% della gente, poi il 30 e dopo il 20."
'Ora serve un quarto polo che non si chiami centrosinistra'
Infine parlando del dibattito a sinistra degli ultimi giorni, Montanari ha detto: "La gente che incontro in giro per l'Italia non mi chiede cosa fa Pisapia o Bersani: forse dovremmo smetterla di riempire di questo trasmissioni Tv e giornali, provo un senso di nausea. Noi siamo usciti dal referendum del 4 dicembre bloccando una pessima riforma costituzionale, poi ci siamo chiesti: siamo in grado di costruire una cosa che è in grado di dire Sì con entusiasmo al progetto di ricostruire lo Stato italiano, ricostruire il pubblico che è stato smantellato negli ultimi 25 anni, facendolo dalla prospettiva dei più deboli.
Il motivo per cui non si può fare col PD è che esso dopo una stagione di governo continua a dire "se facciamo", quando però esso ha avuto tempo e modo di provare a cambiare in peggio la Costituzione, di fare lo Sblocca Italia, ma non ha trovato la forza di approvare lo Ius Soli. Come si possono cambiare le cose assieme a chi non ha fatto nulla e oggi continua a fare cose che sono il contrario di ciò che dice. Io credo che a sinistra del PD ci voglia un'unica forza politica, un quarto polo che non si può chiamare centrosinistra, perché tale parola rappresenta quella stagione che ha governato il paese con le parole d'ordine che hanno sfigurato l'uguaglianza in tutto il continente europeo. E' buffo parlare di centro come se si volesse fare una politica più moderata, quando oggi uno dei pochi che divide il mondo fra oppressi e oppressori è il Papa, che è più a sinistra di tutti.
E qualcuno mi parla di fare il centrosinistra perché le elezioni si vincono al centro? C'è una parte di questo paese che vuol cambiare radicalmente le cose in nome della giustizia e il PD non può far parte di questo schieramento. Ci vuole un quarto polo che possiamo chiamare di sinistra, ma che definirei per la giustizia e l'uguaglianza. Ci saranno molte persone che non andranno a votare se ciò non ci sarà. Di Bersani, Pisapia e D'Alema mi interessa assai poco".