Al tanto discusso referendum sull'indipendenza catalana il 'si' ha ottenuto il 90% dei voti: 2,2 milioni di cittadini si sono presentati alle urne a fronte dei 5,3 chiamati al voto. La partecipazione alle elezioni avrebbe potuto avere maggior affluenza, a detta di Jordi Turull, se non fosse intervenuta la violenza della polizia spagnola: altre 770mila persone avrebbero dovuto votare nei 400 seggi elettorali sigillati dalla polizia del governo centrale.

Carles Puigdemont chiede una "mediazione internazionale" con la capitale spagnola per discutere in merito alla crisi della catalogna ed all'avvio delle indagini sulle violenze dell'1 ottobre perpetrate dal "governo centrale" ai danni dei civili catalani: la polizia spagnola ha, infatti, ferito 893 persone ed ogni azione legale è pronta contro tutti i responsabili della strage.

"Dai tempi del franchismo non si intravedeva una tale ferocia. E' una vergogna che accompagnerà per sempre l'immagine della "democratica" Spagna." Il sindaco di Barcellona, Ada Colau, ha persino denunciato violenze sessuali ai danni di alcune donne catalane da parte della polizia del governo centrale.

Intanto il commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Zeid Ra'ad Al-Hussein si dichiara "sconcertato" dall'esagerata violenza perpetrata in Catalogna: "E' necessario ed obbligatorio che le autorità spagnole forniscano indagini complete ed imparziali sull'accaduto. La situazione che si è creata deve essere risolta democraticamente quanto prima attraverso l'utilizzo del dialogo politico.

La Spagna è una nazione libera e democratica e sarà compito dell'Europa favorire il dialogo tra Madrid e Barcellona: adesso l'Unione Europea non ha più scuse, non può più stare ferma a guardare.

UE

Margaritis Schinas, portavoce della commissione europea, afferma, però, che il voto, secondo la Costituzione spagnola, è da ritenersi illegale.

Per l'Europa il problema è interno alla Spagna, e la questione deve essere risolta considerando sia l'ordine costituzionale spagnolo, sia i diritti umani. Madrid e Barcellona devono sin da subito passare dal conflitto al dialogo: con la violenza non si sono mai ottenuti risultati. Siamo sicuri che Mariano Rajoy sappia gestire al meglio la situazione privilegiando i diritti umani fondamentali.

Nel frattempo Donald Tusk, presidente del Consiglio Europeo, è riuscito a parlare con il presidente del governo di Madrid: "condivido tutte le sue idee costituzionali", afferma, "ma ho invitato il governo centrale ad evitare l'utilizzo di ulteriore violenza".