Nella puntata di questo mercoledì 10 ottobre di "Cartabianca" su Rai3 è intervenuto Giuliano Pisapia, leader di Campo Progressista, che è stato intervistato dalla conduttrice Bianca Berlinguer. Vediamo le parti salienti di quello che ha detto.

'Fiducia su legge elettorale è grave strappo istituzionale'

Riguardo al tema del giorno, ovvero alla scelta del Governo di mettere la fiducia sulla legge elettorale, Pisapia ha detto: "Si parla della legge che tratta le regole della democrazia sul piano elettorale e della rappresentanza; mettere la fiducia è un grave strappo istituzionale mi colpisce che questo avvenga in una situazione in cui invece il Presidente del Consiglio aveva detto che il Governo non si sarebbe occupato di questa materia.

Su queste norme è il Parlamento a essere competente ed esso deve decidere. La richiesta di fiducia mette un ulteriore tassello negativo su questa norma. Il M5S sbaglia dicendo che è incostituzionale, mi sembra che non sia così, il problema è che essa danneggia alcuni e favorisce altri: fare alla fine della legislatura una legge del genere non è giusto. Come dice Valerio Onida il problema è l'impossibilità di scegliere gran parte dei parlamentari"

Passando al futuro della sua formazione politica Pisapia ha spiegato: "Campo Progressista va avanti nel suo percorso, siamo nati oltre un anno fa, prima delle scissioni del Pd e di SEL, non siamo nati per le elezioni. Noi abbiamo dall'inizio l'obiettivo di creare le condizioni di un nuovo centrosinistra, ampio, allargato, con realtà territoriali e sociali, visto che invece il centrosinistra attuale guarda più a destra che a sinistra.

A un certo punto ci sono state le due scissioni, molti sono venuti a lavorare con noi, abbiamo indicato un percorso in cui sono stato molto chiaro: costruire qualcosa di nuovo".

'Tonfo PD in Sicilia è certo. La fiducia su legge elettorale è spartiacque. Dentro MDP ci sono due linee diverse'

Riguardo alle elezioni politiche e alla frammentazione a sinistra l'ex sindaco di Milano ha affermato?

"Il problema è evitare che ognuno vada per la propria strada, fare il possibile. All'interno di MDP ci sono due linee, entrambe legittime che rispetto, ma completamente diverse: una vuole arrivare a una sinistra di testimonianza unendosi con altri soggetti di sinistra, l'altra linea invece vuole quello che è il nostro obiettivo.

Io ho chiesto loro da tempo di decidere da che parte stare. Chi è uscito dal PD pochi mesi fa è stato con Renzi per anni, io invece vengo da una situazione diversa".

Poi dopo aver detto: "Il tonfo delle elezioni siciliane per il PD purtroppo lo do per certo", Pisapia ha aggiunto: "Nel PD ci sono stati dei segnali di apertura, che però non bastano. Io ho sempre detto che non voglio fare la stampella di nessuno. Per fare una coalizione serve un programma identico e avere lo stesso leader, gli stessi candidati e la stessa idea di alleanze. In questo momento non c'è nulla se non un'apertura a parole, che nei fatti sta arenandosi di fronte alla fiducia sulla legge elettorale, la quale è inaccettabile.

Non si può lanciare la palla dicendo che si va uniti e poi fare la legge elettorale con Salvini, Berlusconi e Alfano. Questo per me è uno spartiacque. Se volevano iniziare un percorso unitario dovevano ragionare sulla legge elettorale sulla sinistra e non con la destra".

Se il PD non crede in un nuovo centrosinistra? 'Andremo da soli. Spero che Bersani porti con noi tutti i suoi'

Tornando sui rapporti con le altre forze della sinistra, Pisapia ha detto: "E' stato MDP a darmi una data e dei tempi che non mi aspettavo. In MDP c'è chi vuol fare il quarto polo e chi invece come noi vuol fare il nuovo centrosinistra. Sono due percorsi diversi e invalicabili. Io ho detto loro che quando avranno deciso da che parte andare, io andrò avanti con loro o senza di loro.

L'idea di un quarto polo è testimoniale e non cambia il paese. Io voglio fare il centrosinistra con le realtà sociali e l'associazionismo. Mi voglio alleare con chi crede nel nostro percorso". E alla domanda su cosa farà se al PD tutto questo non andasse bene, ha risposto: "Beh, andiamo da soli", prima di concludere "Sono convinto che con Bersani abbiamo la stessa idea e obiettivo, spero che riesca a portare con noi tutti quelli del suo partito. Il rapporto col PD lo avremo in quanto esso non si riterrà autosufficiente e vorrà condividere un progetto, un leader e dei candidati; quando dirà di non rappresentare tutto il centrosinistra. La cosa certa è che con la legge elettorale attualmente in vigore noi avremmo presentato una lista autonoma contro le destre e il M5S ma competitiva col PD, adesso invece voglio vedere cosa esce dal Parlamento".